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Regione, il governo resuscita l’Arsea

Si punta a salvare l’agenzia per i pagamenti in agricoltura mai partita ma comunque costata soldi per sede e direttore. Possibile l'utilizzo dei lavoratori delle partecipate

PALERMO. Il governo resuscita l'Arsea, agenzia per i pagamenti in agricoltura mai partita ma comunque costata soldi per sede e direttore. Il governo voleva chiuderla per utilizzare l'Agea, agenzia nazionale, ma Crocetta adesso dice: “Proviamo a salvarla, ce lo chiedono gli agricoltori, vogliono un ente piu vicino al territorio”. Possibile l'utilizzo dei lavoratori delle partecipate. In bilancio 200 mila euro.
"L'Arsea rimarrà in vita solo se otterremo i fondi nazionali per il suo funzionamento, circa 3 milioni di euro: in questo senso aspettiamo comunicazioni dallo sportello nazionale. Senza fondi nazionali l'Arsea chiuderà, i 200 mila euro stanziati in bilancio sono solo un finanziamento tecnico". Lo dice il presidente della Regione, Rosario Crocetta, in una pausa dei lavori parlamentari, in merito ai fondi per l'Agenzia per i contributi all'agricoltura, che il governo aveva deciso di chiudere ma in bilancio è stata rifinanziata.

Intanto, non c'è ancora accordo sulla manovra finanziaria: malumori si registrano tra deputati dell'opposizione ma anche della maggioranza, col governo impegnato in una trattativa che non ha ancora prodotto una intesa. Colloqui e riunioni informali si susseguono da ieri sera e anche stamattina ci sono stati incontri per cercare di creare un clima di collaborazione sulla manovra. Ma la strada sembra in salita. "Per me il bilancio poteva già essere approvato ieri sera come concordato, ma il presidente dell'Ars ha accolto la richiesta di sospendere i lavori", dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. A chierderlo, ieri sera, era stato il deputato Marco Falcone (Pdl-Fi) e l'aula aveva condiviso.    
I mal di pancia, però, sono tanti. Un pezzo della maggioranza contesta al governo di avere portato all'Ars una manovra senza averla concordata con gli alleati, soprattutto alla luce di margini finanziari molto stretti che limitano la spesa. Tra i deputati c'è chi rileva che nella legge di stabilità non ci sono alcuni emendamenti approvati dalle commissioni di merito e che non comportavano aumentano di spesa.

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