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Precari della sanità, contratto per 2.200

L’assessorato ha previsto lo stesso trattamento di quelli degli enti locali, saranno inquadrati anche i lavoratori delle fasce più basse

PALERMO. Si partirà con le proroghe triennali, poi anche per i 2.200 precari della sanità pubblica scatterà la corsa al posto fisso. Lo prevede la norma della Finanziaria che ha individuato il percorso per la stabilizzazione dei 18.500 contrattisti degli enti locali: la platea dunque si allarga perché entrano pure gli ex Lsu e tutti i precari di Asp e ospedali inquadrati oggi nelle fasce basse. Mentre si apre uno scontro che riguarda un’altra norma che ripesca un altro centinaio di precari in servizio nei tre Policlinici.
I 2.200 salvi
L’assessorato regionale alla Sanità, guidato da Lucia Borsellino, ha previsto che i 2.200 ex Lsu e contrattisti della sanità abbiano lo stesso trattamento dei precari degli enti locali: «Si tratta - spiega Salvatore Sammartano, dirigente dell’assessorato - di tutti quelli inquadrati nelle categorie basse, A e B, che hanno avuto fino a ora contratti dalla durata variabile, a volte anche quinquennali». Questo personale è stato impiegato come infermiere o anche per servizi non sanitari (è il caso delle pulizie). Un provvedimento amministrativo ha già previsto per queste figure la proroga ma ora scattano le garanzie di legge: «Questi precari verranno inseriti nell’elenco unico da cui attingere per le stabilizzazioni in fasce basse ogni volta che si libererà un posto».

I 100 nei Policlinici
Ma se sui 2.200 di Asp e ospedali c’è un accordo ampio, su altri cento precari in servizio nei Policlinici si è aperto uno scontro violento fra governo e Parlamento. Durante l’esame della legge in commissione Bilancio è stato approvato un emendamento di poche righe che allarga ancora di più le maglie. L’emendamento permette la nuova contrattualizzazione e poi anche la stabilizzazione di un centinaio di precari della categoria Asu (Attività socialmente utili). Viene quindi prevista la «contrattualizzazione dei soggetti utilizzati in convenzioni, entro il termine perentorio del 31 dicembre 2008, presso le Aziende ospedaliere universitarie». Per pagare questi contratti si attingerà al fondo regionale per l’occupazione: cioè ai 300 milioni circa destinati a tutti gli altri precari. E proprio per questo motivo l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, ha molto criticato questo emendamento arrivando a presentarne un altro per sopprimerlo. Secondo il governo non c’è una indicazione precisa della spesa per questi nuovi contratti e dunque la norma non ha copertura finanziaria.

I medici precari
Un percorso diverso avranno i medici precari: nulla è previsto nella Finanziaria regionale che l’Ars approverà entro fine settimana. «Una circolare di giugno - precisa ancora Sammartano - aveva già previsto le stabilizzazioni, soprattutto per chi lavora nelle aree dell’emergenza-urgenza. Ma a settembre ci siamo fermati in attesa della rimodulazione della rete di posti letto negli ospedali con cui potremo valutare eventuali eccedenze e reali fabbisogni. Nel frattempo arriverà anche un decreto della Presidenza del consiglio dei ministri che, alla luce della recente legge D’Alia, ci darà indicazioni su come procedere per queste categorie».

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