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Ex tabella H, fondi a 48 enti culturali

Scade oggi il termine per la ripartizione di circa 1,6 milioni. Tra i beneficiari soltanto associazioni che hanno partecipato a un bando

PALERMO. Adesso tocca ai Beni culturali. Scade oggi il termine per la ripartizione dei fondi ed ecco l'elenco dei beneficiari che hanno fatto domanda all’assessorato guidato da Mariarita Sgarlata. Le associazioni culturali sono 48 e si spartiranno una torta di 1,6 milioni di euro. Per completare il puzzle manca soltanto di conoscere i budget degli enti che hanno fatto istanza all'assessorato alla Famiglia. Mandato in soffitta, dunque, lo storico lungo elenco di sigle vicine ai partiti, per anni terreno di cruente battaglie in aula nell’ambito della manovra economico-finanziaria, questa volta gli enti hanno partecipato a un bando.


Ecco, dunque, chi riceverà i fondi. Il top di questa tornata di va alla Fondazione Whitaker di Palermo (200 mila euro), seguita dall’associazione per la conservazione delle tradizioni popolari «Museo Pasqualino» di Palermo (129.500 euro). La fondazione Mandralisca di Cefalù avrà 99.500 euro, il Centro studi filologici e linguistici siciliani di Palermo 91.200 euro, l’Officina Studi Medievali Palermo 60 mila euro, l’Istituto Internazionale del Papiro-Museo del Papiro di Siracusa 58.100 euro, l’Istituto siciliano Studi Bizantini Bruno Lavagnini 20 mila euro, mentre la Federico II di Palermo 30 mila. Soddisfatta per il lavoro svolto dalla commissione l'assessore Sgarlata: «Ho sempre pensato che la tabella H sia un non sense che ha creato una casta di fondazioni che hanno goduto, spesso immeritatamente, di fondi regionali - spiega -. Quest’anno la valutazione è stata meritocratica».


E ancora, la fondazione Famiglia Piccolo del Calanovella nel Messinese incasserà 45 mila euro, la Società siciliana di Storia patria di Palermo 27.200 euro, la Facoltà teologica di Sicilia (studio teologico San Paolo) 18.500 euro, il Centro Nazionale Studi Pirandelliani Agrigento 11.500 euro, l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini 6 mila euro, la facoltà teologica di Sicilia San Giovanni Evangelista 60 mila euro, l'Arces di Palermo 57 mila euro, la Fondazione Falcone di Palermo 50.700 euro. Tra gli enti vicini al Pd il Centro studi Pio La Torre di Palermo incasserà 92.500 euro, la fondazione Ignazio Buttitta Palermo 54.800 euro, il Centro studi Feliciano Rossitto di Ragusa (18 mila euro), la fondazione Sciascia 52 mila, il Centro culturale Pier Paolo Pasolini (10.500 euro), l’Istituto Gramsci 96.000 euro.


Gran parte dei fondi se li dividono i centri studi legati alle tradizioni. La fondazione internazionale Pro Herbario Mediterraneo avrà 12 mila euro, l’Isas istituto di scienze amministrative sociali (24 mila euro), l’Istituto siciliano per la storia antica Eugenio Manni (2 mila euro), l’Isisc (Istituto superiore scienze criminali Sicilia di Siracusa (18 mila euro), Csei Centro studi di economia applicata (34.500 euro), l’Unasp Acli Unione nazionale Arti e spettacolo (13.410 euro), l’Arci Sicilia di Palermo (30 mila euro), il Comitato regionale Sicilia Aics (10.800 euro), l’associazione Museo delle fortificazioni di Brolo (16.900 euro). Ci sono poi il Museo di Arte Sacra di San Nicolò che avrà 8 mila euro, l’Amnesty International di Palermo (11.400 euro), il centro siciliano di studi filosofici Vito Fazio Almayer di Palermo (2.800 euro), l’Isvi (Istituto di formazione e ricerca sui problemi sociali dello sviluppo) avrà 7 mila euro, l’Isspe (Istituto Siciliano di studi politici ed economici) 14 mila, il Centro studi giuridici e sociali Cesare Terranova 10.080 euro, la fondazione Gaetano Costa 8.120 euro, il centro siciliano Sturzo Ciss di Palermo 10.500 euro e l’associazione Oikos di etnologia 7.600 euro.


Tra gli assegnatari ci sono anche gli enti che, pur non avendo priorità per legge regionale, sono stati finanziati perché hanno raggiunto il punteggio minimo. Eccoli. L’Accademia di Zelanti e Dafnici, sigla storicamente vicina all’Mpa, avrà 28.950 euro, l’associazione museo Vivente di Custonaci di Trapani (18.300 euro), la Fondazione Giovanni Guarino Amella di Agrigento (3.653 euro), l’associazione Officine culturali (4.350 euro), la Fondazione Verga di Catania (10 mila euro), l’associazione per la Consulta della Cultura Popolare degli Iblei (4.840 euro), la fondazione Salvare Palermo (4.250 euro) e gli Amici della Pittura dell'800 Fabbriche Chiaramonte di Agrigento (12.870 euro). «Mi è sembrato opportuno non limitare il contributo solo ai soggetti aventi priorità, come le scarse risorse avrebbero consigliato, ma di estenderle ai primi otto della graduatoria», conclude l'assessore.


Tra i bocciati spiccano nomi noti, come la fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli, la fondazione Giuseppe Fava, l'associazione Ditirammu e Libera di Palermo. Non hanno passato «l'esame» l'Accademia Gioenia di Catania, la Società Storia Patria per la Sicilia Orientale di Catania, l'associazione Arte Contemporanea Museum, l'associazione di promozione sociale «Le Balate», l'accademia Nazionale di scienze e arti, la società messinese di Storia Patria, la società siracusana di Storia Patria, il Centro Studi Gentile, il Centro Internazionale di etnostoria, il Cepes (Centro studi di politica economica), e l'associazione culturale Lapis.

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