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Partecipate, la Corte dei conti: «Assunzioni illegittime»

Il dossier: nelle società regionali gli organici gonfiati violando le norme. I giudici: violato il divieto, la Regione ci dia i documenti per chiedere i danni agli amministratori

PALERMO. Il 31 dicembre del 2008 è scattato in tutta la galassia regionale lo stop alle assunzioni. Eppure negli ultimi anni sono fioccati contratti a tempo indeterminato, aumenti di stipendio, promozioni e consulenze d’oro. Operazioni, secondo la Corte dei Conti, in violazione delle norme sul contenimento della spesa e delle principali pronunzie della Cassazione che impongono i concorsi per entrare nella sfera pubblica. La sezione di controllo, presieduta da Maurizio Graffeo, ha illustrato nell’udienza pubblica le spese record per il personale nelle 34 partecipate della Regione (un miliardo e 89 milioni in 4 anni), due terzi delle quali in perdita. E ha evidenziato una giungla in cui dietro la vittoria di ricorsi in tribunale si nascondono manovre «per eludere i divieti di assunzione. Ciò denota diffuse irregolarità nel ricorso a forme di lavoro flessibile». In sostanza «l’abuso del ricorso a contratti atipici» è il preludio di un posto fisso nelle partecipate: così si è arrivati a 7.300 dipendenti. Basta vincere un ricorso. E infatti la Corte segnala che Multiservizi, poi assorbita dalla Sas, ha un contenzioso in corso con 215 ex dipendenti arruolati con contratti a termine ripetuti nel tempo. La Parco scientifico e tecnologico ha assunto 22 Cocopro nel 2012 e 2 dipendenti a tempo indeterminato proprio per effetto di sentenze. La stessa società ha stipulato 20 contratti a tempo determinato come transazione per fermare un analogo ricorso di ex Cocopro. Sviluppo Italia Sicilia ha assunto 34 persone che avevano avuto contratti atipici (di cui 28 scaduti).
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