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Cadono i vincoli per i precari: salvati anche i 750 Lsu comunali

Approvate quattro deroghe che consentono ai sindaci di operare con meno ostacoli e aprono a future stabilizzazioni

PALERMO. È stato superato anche l'ultimo ostacolo alla proroga dei contratti e alle future stabilizzazioni dei circa 25 mila precari degli enti locali siciliani. La commissione Bilancio alla Camera ha dato il via libera a un ulteriore emendamento del governo alla Legge di Stabilità, che recepisce quanto proposto da un subemendamento dei deputati del Pd Angelo Capodicasa e Maria Iacono. La norma apre definitivamente la porta alle proroghe per un anno dei precari dei Comuni, rimuovendo l'ostacolo rappresentato da un articolo della legge sulla Pubblica amministrazione che permetteva le proroghe solo per i posti liberi nelle piante organiche dei Comuni. Senza questa norma i sindaci avrebbero potuto prorogare i contratti solo in base ai posti realmente disponibili. A questo punto, le proroghe almeno per un anno dovrebbero essere garantite. Entro il fine settimana il sì della Camera.
Salvi anche i contratti dei 750 Lsu di Palermo, per i quali occorreva una deroga al Patto di stabilità. Una vittoria, questa, del parlamentare siciliano Dore Misuraca del Nuovo Centrodestra. Approvata, infatti, una norma che consentirà al Comune di Palermo di utilizzare 55 milioni di euro, erogati dal ministero del Lavoro. «Anche in questo caso abbiamo voluto dare un segno tangibile nei confronti di un comparto che rischiava di essere espulso per la rigidità delle norme», commenta Misuraca. Soddisfatto anche il sindaco Leoluca Orlando: «Un importante risultato, frutto di impegno congiunto di Comune, Governo e parlamentari sensibili».
La tensione, però, è ancora alta. Ieri mattina circa trecento precari aderenti al Movimento giovani Lavoratori, il cui leader è Massimo Bontempo, provenienti dai diversi comuni della Sicilia, hanno manifestato di fronte a Palazzo dei Normanni. Mentre, iniziato l'iter a livello regionale, la commissione Lavoro dell'Ars ha approvato il disegno di legge regionale sui precari, che crea le liste uniche da cui attingere per le stabilizzazioni.
Sull'altro emendamento, annunciato domenica dal ministro Gianpiero D'Alia, quello che concede le quattro deroghe principali, non ci sono stati grossi ostacoli. Approvate, dunque, dalla commissione altre 4 deroghe chieste dalla Regione che riguardano i vincoli del patto di stabilità, su cui centrodestra e centrosinistra avevano raggiunto già un accordo. La prima deroga riguarda il limite di spesa per i precari all'interno di ogni Comune: fino a oggi i sindaci potevano spendere per i contratti a termine non più del 50% di quanto registrato nel 2009 e non più della spesa corrente. Vincolo che a questo punto è caduto. La seconda deroga fa cadere l'ostacolo principale alle stabilizzazioni e permette che i contributi della Regione per ogni singolo contratto dei precari vengano considerati fuori dal patto di Stabilità. Con la terza deroga, il sindaco avrà anche meno timori davanti alla Corte dei conti, mentre la quarta permetterà di superare il problema dei comuni che hanno sforato il patto di stabilità, tra cui spiccano Messina, Trapani, Ragusa.

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