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Marino contro il Pd: è gelo con Crocetta

L’assessore all’Energia rilancia l’eolico. Duro il presidente: è il momento di lavorare insieme e lui fa polemiche

PALERMO. Attacca il Pd e rilancia l’eolico in Sicilia ma questa volta sull’assessore all’Energia, Nicolò Marino, cala il gelo. È Crocetta a prendere ufficialmente le distanze mentre i Democratici ne chiedono praticamente le dimissioni. È esploso il caso del magistrato chiamato in giunta per gestire i rifiuti e gli investimenti energetici.
Lo scontro con il Pd si è riacceso ieri durante la presentazione dell'intesa tra Regione ed Enel per lo sviluppo della distribuzione energetica in Sicilia. Argomento del contendere l'eolico, che per Marino «non può essere bloccato con un atto amministrativo». L’assessore anticipa l’intenzione di sbloccare le pratiche congelate per decisione politica: «Presto ripartiranno le conferenze di servizio sulle energie alternative - ha detto - e chi dice che rinunciamo all'eolico dice bugie. Il presidente Crocetta ha detto che va limitato perché deturpa l'ambiente. E noi abbiamo individuato le zone idonee ad ospitare gli impianti».
L’eolico è uno dei temi su cui in estate scoppiò il primo scontro col Pd, proprio quando l’assessore calendarizzò l’esame di centinaia di pratiche bloccate dal vecchio governo Lombardo su input del Pd. E non a caso da Marino arriva un affondo sui Democratici: «Il vecchio governo, che aveva l'appoggio proprio del Pd, ha fatto di tutto per farci trovare questa situazione, sotterrando nei cassetti centinaia di pratiche. Assisto a polemiche di bassissima politica che cercano di minare il mio dipartimento. Ma noi vogliamo assolutamente riprenderci in mano la macchina amministrativa».
Frasi che irritano il principale alleato. Ma è da Crocetta che arriva la risposta più dura all’assessore: «Marino è imprudente. Fa polemiche immotivate nei tempi e nei modi. Questo è il momento di lavorare tutti insieme per portare a casa leggi importanti come quella per i precari e la Finanziaria. Alimentare spaccature crea difficoltà al governo». Crocetta si è chiuso in un silenzio diplomatico quando l’assessore ha attaccato altrettanto duramente Giuseppe Catanzaro, numero 2 di Confindustria accusato di irregolarità nella gestione di una discarica. L’imprenditore ha querelato l’assessore per questo motivo. Ma adesso il presidente prova a contenere il suo assessore: «Lo stop all’eolico è contenuto nel mio programma e il Pd fa bene a rivendicarlo. Come fa Marino ad attaccare un alleato che si muove correttamente? Tra l’altro, lui doveva portare un piano che riguarda queste energie ma non lo ha mai fatto. Dovrebbe lavorare di più invece di alimentare polemiche».
E anche nel Pd, alla vigilia di una trattativa sul cambio di alcuni assessori, non si fa mistero di un rapporto ormai rotto con l’assessore ai Rifiuti. «Le parole di Marino ci lasciano sorpresi e perplessi» è la replica del capogruppo Baldo Gucciardi. Quella di Marino è per i Democratici «una presa di posizione incomprensibile considerato fra l'altro che durante la discussione in aula sulla mozione del Pd, il Parlamento è rimasto in attesa che l'assessorato definisse il piano dei siti inidonei. La nostra posizione è sempre stata coerente con il programma del presidente della Regione. Se oggi l'assessore Marino non condivide gli obiettivi programmatici del presidente e del principale partito che lo sostiene, ne prenda atto».
Altro spunto di polemica, i consulenti del presidente Crocetta sul Patto dei sindaci, il piano destinato a incentivare l’autosufficienza energetica delle città grazie a investimenti europei: «Questo tema - ha spiegato Marino - dipende esclusivamente dal mio assessorato e dal dipartimento Energia. Se non c'è il mio consenso nessuno può inserirsi». E l’ex Pdl con Marco Falcone soffia sul fuoco: «Marino venga all’Ars a chiarire».

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