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Berlusconi chiede toni soft ma la tregua con i "cugini" non regge

ROMA. L'ordine di scuderia dato da Silvio  Berlusconi ai parlamentari era stato chiaro: nessun attacco ad  Angelino Alfano. Una richiesta consegnata ai suoi prima di  lasciare Roma e fare rientro ad Arcore. L'obiettivo dell'ex capo  del governo resta quello di tenere una linea soft fino al voto  sulla decadenza preparando il terreno ad un eventuale addio  dalla maggioranza già con la legge di stabilità: primo vero  banco di prova su cui Forza Italia annuncia di essere pronta  anche a votare no nel caso in cui ci sia un aumento delle tasse.    La tregua però dura poco perchè la giornata trascorre in un  botta e risposta continuo tra lealisti e innovatori. Ad  attaccare a testa bassa ci pensa la coppia Sandro Bondi-Manuela  Repetti entrambi ospiti del programma in Mezz'ora. Il  fedelissimo del Cavaliere e la sua compagna non usano giri di  parole per attaccare Alfano e gli altri che hanno deciso di  abbandonare il partito, ma soprattutto l'ex capo del governo,  «nel momento più difficile della vita» di quest'ultimo.      Quello che è avvenuto negli ultimi giorni, accusa l'ex  coordinatore del Pdl, rappresenta «un calcolo cinico e brutale».  Quanto al futuro, Bondi e Repetti, in linea con l'ala più dura  di Forza Italia, non hanno dubbi: «Nei prossimi giorni  decideremo - spiega l'ex ministro - ma la mia opinione è che  inevitabilmente Forza Italia andrà all'opposizione».     


La presa di posizione scatena subito le ex colombe pronte a  controbattere punto su punto: Fabrizio Cicchitto parla di  «stalinismo», mentre Simona Vicari sfida l'ex titolare dei Beni  Culturali a candidarsi alle europee per vedere «se prende  qualche voto. E per fortuna - dice - che il presidente  Berlusconi aveva richiamato gli esponenti di FI a tenere bassi  toni, andiamo male. Molto male».  Le parole di Bondi svelano in realtà uno degli scenari  possibili che il Cavaliere si trova sul tavolo in attesa di  essere «valutato». I numeri infatti giocano a suo sfavore perchè  pur votando contro Letta, il governo andrebbe comunque avanti.  Quello che FI però può fare - è il ragionamento che avrebbero  fatto all'ex capo del governo - è rendere difficile la vita  parlamentare dell'esecutivo in attesa che i renziani, stanchi  del logoramento, mettano Letta alle strette. Ovviamente  l'operazione deve avvenire a breve per consentire di sfruttare  la finestra elettorale delle elezioni europee in programma per  maggio 2014.    Il progetto è complicato e soprattutto l'obiettivo del  Cavaliere resta quello di non perdere per strada Alfano in vista  di una possibile alleanza. Ecco perchè al di là dei toni accessi  e delle polemiche, gli ambasciatori di entrambe le parti  continuano a tenere i contatti su input dello stesso ex capo del  governo che non si rassegna a separare le due strade. 

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