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La Regione blocca subappalto da 2,4 milioni: « È Illegittimo»

Bufera su un bando del 2010: sciolto il contratto per un piano di comunicazione sui fondi europei. La gestione sarebbe stata affidata dal vincitore a un’altra società, con una procedura ritenuta irregolare. I documenti spediti ai magistrati

PALERMO. Contratto sciolto e documenti inviati in Procura: la Regione revoca un altro maxi appalto per la comunicazione istituzionale legata all’investimento dei fondi europei. A perdere il finanziamento è l’azienda milanese Lowe Pirella Fronzoni, che nell’estate del 2011 si era aggiudicata un bando (risalente all’anno prima) da quasi 2,4 milioni. L’appalto era destinato alla campagna promozionale degli investimenti con i fondi europei. Sia il bando del 2010 che l’aggiudicazione del 2011 così come i primi atti dell’appalto sono stati avviati durante il governo Lombardo. In pratica, il colosso milanese ha affidato in subappalto l’acquisto di spazi pubblicitari: «Mi risulta - spiega Crocetta - che si sia affidato al gruppo Media Center, che è stato citato nell’ordinanza che ha portato in carcere l’imprenditore Giacchetto». Si tratterebbe di una delle aziende che acquistavano spazi pubblicitari dai normali concessionari per poi rivenderli a valori elevatissimi a chi doveva piazzare spot.
Ma già nel febbraio di quest’anno l’amministrazione Crocetta rileva nell’esecuzione dell’appalto «alcune disfunzioni e anomalie». La verifica è compiuta dal dipartimento Programmazione, che cura l’investimento dei fondi comunitari. Il dirigente che segue il procedimento scrive nella relazione che «risulta un’attività pagata e rendicontata in favore di un soggetto terzo rispetto al contratto di appalto ed estraneo all’amministrazione».
Per questo motivo qualche giorno fa la Regione, dopo un lungo contraddittorio con l’azienda, ha optato per la risoluzione del contratto: «Si tratta di un subappalto - scrive nel decreto Vincenzo Falgares, dirigente della Programmazione - non autorizzato dalla Regione. La ditta ha incaricato formalmente un soggetto estraneo al contratto di appalto affinchè procedesse a stipulare, a proprio nome e per proprio conto, i contratti per l’acquisto degli spazi con i concessionari della pubblicità».
L’affidamento di servizi in subappalto è una prassi proibita - rileva la Regione - da una legge del 1982 e anche dal contratto siglato in base all’aggiudicazione della gara. E tanto è bastato al dipartimento Programmazione per decidere la risoluzione del contratto. Ma il decreto firmato da Vincenzo Falgares avvia pure «l’incameramento della cauzione, la sospensione immediata dei pagamenti per le prestazioni effettuate, la quantificazione degli eventuali maggiori danni subiti dall’amministrazione in conseguenza dell’inadempimento contrattuale e le eventuali azioni di addebito e recupero delle somme anticipate alla società».
Ieri è stato impossibile contattare i vertici della Lowe Pirella Fronzoni. L’azienda ha presentato nei mesi scorsi una memoria difensiva al dipartimento Programmazione, cercando di legittimare la regolarità del proprio operato, ma il decreto con cui viene sciolto il contratto precisa che «le controdeduzioni presentate sono state valutate negativamente, per questo motivo si procede alla risoluzione del contratto».
Crocetta plaude all’iniziativa della Programmazione: «Ho chiesto di verificare e bloccare tutti gli appalti che non ci convincono. Dobbiamo fermare la veicolazione di denaro pubblico attraverso società, a volte fittizie, che spesso vengono create proprio nell’imminenza di bandi milionari». Crocetta ha ricordato che in pochi anni al sistema della comunicazione la Regione ha destinato circa 160 milioni e alcuni appalti in questo senso sono già stati revocati.

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