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Manovra, Napolitano: «Avere coraggio nelle critiche non incoscienza»

NAPOLI. «Bisogna in primo luogo che tutte le forze sociali, culturali, politiche del Paese sappiano di avere il dovere di dare fiducia in un'Italia che torni a crescere nel Nord e nel Sud perchè se crescesse solo al Nord l'Italia non andrebbe troppo avanti». Così Giorgio Napolitano in una videointervista al Convegno dei giovani di Confindustria. Non serve coraggio se «poco responsabile», dice il Capo dello Stato Giorgio Napolitano sulla Legge di Stabilità. L'atteggiamento critico sia «sostenibilmente propositivo e consapevole di vincoli e condizionamenti oggettivi che non si possono aggirare», altrimenti «non sarebbe una prova di coraggio ma una prova di incoscienza», avverte «Possiamo noi sottovalutare il fatto che l'Italia sia uscita dalla situazione in cui era di infrazione per deficit eccessivo, possiamo correre il rischio che ci ricaschi? Il governo dice di no e penso che sia una giusta preoccupazione». Sulla parola coraggio «bisogna intendersi», dice il presidente della Repubblica, rispondendo in una video intervista, nel corso del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria, alla domanda se questo governo Letta-Alfano ha il coraggio necessario per affrontare una situazione così impegnativa o piuttosto, come sostenuto da qualcuno a proposito della legge di stabilità, soffre una mancanza di coraggio. Napolitano distingue «perchè esiste anche la categoria del coraggio facile» che è quello «del dire bisogna fare di più, non bisogna temere di fare di più. Tutto questo però è molto retorico e bisogna stare attenti ad evitare che coraggio troppo facile non significhi poi coraggio poco responsabile. Ho usato un'espressione, rivolgendomi qualche giorno fa ai Cavalieri del lavoro, ho detto dinanzi alla legge di stabilità occorre un atteggiamento critico quanto si voglia ma che sia sostenibilmente propositivo e consapevole di vincoli e condizionamenti oggettivi che non si possono aggirare. Perchè quella non sarebbe una prova di coraggio ma - afferma Napolitano - una prova di incoscienza».
 Delle misure per ridurre il prelievo fiscale su imprese e lavoro, dice il capo dello Stato: «La questione non è tanto di vedere quanto si sia stanziato o se si dovesse o potesse stanziare di più». Piuttosto «Il problema è di vedere nell'insieme su quali risorse possiamo contare seriamente senza inventarci delle coperture fasulle». Abbiamo superato momenti molto più complessi e drammatici di questo attuale; supereremo anche questo per ridare all'Italia quella capacità anche di sviluppo industriale e non solo economico ».

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