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Il Pd verso la direzione regionale, Crocetta: «No al rimpasto, i giochi politici ci portano al baratro»

Il presidente: «Un cambio adesso sarebbe pericoloso per lo sviluppo». Lupo: «Se ne assuma la responsabilità»

PALERMO. Alla direzione regionale del Pd, in programma domani a Palermo, ci sarà anche il governatore Rosario Crocetta. E si preannuncia lo scontro. Ieri Crocetta è tornato a ribadire il suo no ad un rimpasto in giunta «impossibile in questo momento perché sarebbe destabilizzante». Le diverse anime del partito non intendono però indietreggiare. Il presidente della Regione insiste, un cambio adesso sarebbe «pericoloso per lo sviluppo, perché esporrebbe la Sicilia al giudizio delle agenzie di rating, e sul fronte della legalità, perché la mafia potrebbe approfittare del clima di confusione». Linea ribadita nel nuovo «pizzino» su Facebook, i post quotidiani con cui Crocetta parla ai cittadini. Il presidente della Regione mette sullo stesso piatto le fibrillazioni nel governo nazionale e quelle tutte siciliane e avverte sui rischi della «guerra tutti contro tutti» e dei «giochetti della politica». «L'economia internazionale e politica - scrive - ci avvertono: attenti, attenti perchè è facile ripiombare nel baratro».
Poi passa alla «questione siciliana»: «Abbiamo iniziato a fare il risanamento del bilancio, i processi di riforma, la battaglia per il lavoro, l'utilizzo dei fondi europei, la lotta al malaffare. Rischiavamo fino a qual mese fa il fallimento finanziario, "il default", e persino il commissariamento. Appena iniziamo a riprenderci immediatamente arrivano le fibrillazioni del sistema, non si pensa alle conseguenze delle parole, non si pensa che gli investitori internazionali guardano al livello di stabilità di un Paese», aggiunge invitando ad un riflessione. Riflessione che in seno al Pd è iniziata ampiamente. E i democratici sul tema rimpasto non sembrano essere disposti a «fare sconti». «Ci poniamo una domanda - dice il segretario del Pd, Giuseppe Lupo - : questa giunta è la migliore possibile? Per noi no, è migliorabile. Ed è migliorabile con un rafforzamento politico che significa anche l'ingresso in giunta dei deputati. Se per il presidente Crocetta è la migliore possibile, se ne assumerà le responsabilità». Domani all'appuntamento con la direzione regionale il partito arriva compatto, ribadendo la linea già approvata sia dal gruppo parlamentare che dai dirigenti. «Sarà un confronto con il presidente Crocetta ma anche con tutti gli altri - aggiunge Lupo -, non c'è una decisione e non siamo orientati ad uscire dalla giunta. Ma siamo stati eletti, abbiamo il diritto-dovere di garantire gli interessi dei siciliani. Se non si troverà un accordo, valuteremo i singoli provvedimenti e sosterremo solo le proposte che riterremo di qualità». «È chiaro che una decisione andrà presa, così non si può andare avanti», dice il deputato regionale Mario Alloro. «È necessario rafforzare il governo - aggiunge - , ci sono ancora tante emergenze da risolvere». Ma la questione è anche politica. «Non possiamo accettare passivamente l'atteggiamento di chi, scientificamente, cerca di demolire il Pd. Dovremo prendere posizione, per rispetto ai nostri iscritti e alla nostra dignità».In un chiarimento spera Bruno Marziano, presidente della commissione Attività produttive. Un chiarimento ma soprattutto un'apertura da parte di Crocetta. «Ci sono pezzi dell'amministrazione che devono essere migliorati ed è questo che chiediamo al presidente. Verifichiamo cosa non funziona, discutiamone». Da affrontare anche il tema del doppio binario Pd-Megafono, sul quale si erano già espressi sia la direzione regionale che il comitato dei garanti. «Non è pensabile che Crocetta stia con il piede in due scarpe», dice Antonello Cracolici. Per la distensione i deputati Antonella Milazzo e Giovanni Panepinto. «Basta veleni, insulti e offese personali - dicono in una nota congiunta - : le polemiche, specialmente quelle delle ultime settimane, fanno male a tutti ma soprattutto alla Sicilia», sottolineano avvertendo però che in aula, già dalla prossima settimana, il confronto sarà più serrato.

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