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La Regione sblocca i progetti per l’eolico

Pratiche congelate dal precedente governo. Saranno esaminate 64 istanze per impianti alternativi

PALERMO. Via libera a nuovi impianti per produrre energia eolica e fotovoltaica. La Regione sblocca le procedure per esaminare i progetti pendenti in qualche caso anche dal 2004 e supera così un congelamento delle pratiche che era stato deciso dal precedente governo all’indomani di casi giudiziari. L’assessorato guidato da Nicolò Marino ha fissato un calendario che da qui ad aprile permetterà di convocare le conferenze di servizi che, alla presenza di tutte le istituzioni coinvolte nel procedimento, emanerà l’autorizzazione o il diniego alla realizzazione degli impianti.   Il decreto è firmato dal dirigente del dipartimento, Maurizio Pirillo: «Dal 2004 a oggi - spiega Pirillo - in assessorato sono giunte 1.400 istanze per eolico, fotovoltaico ed energia da biomassa. Nei mesi scorsi abbiamo verificato per quante è ancora vivo l’interesse degli imprenditori. E così oggi sappiamo che per 188 istanze c’è ancora interesse. Purtroppo ciò non vuol dire che chi ha rinunciato ha chiuso il rapporto con la Regione, ci sono pendenti ben 524 ricorsi contro l’assessorato e per ognuno c’è una grossa richiesta di risarcimento danni per mancato esame del progetto».  Le istanze che verranno esaminate per nuovi impianti eolici sono 64. Fra questi spiccano vari progetti del gruppo Borat (a Ragusa, Giarratana, Cesarò, Fiumeddinisi, Agira, Santa Caterina Villarmosa, Caccamo, Paternò, Calatabiano, Mazzarino e Calamonaci). E ancora fra i progetti più importanti per produzione di energia ci sono quelli di Enel Green Power a Mazzarino e Caltavuturo, Solarwind a Siculiana e Butera, Fonteolica a Castellana Sicula, Geraci e Bompietro.   Altri 58 progetti riguardano l’energia fotovoltaica e per la maggior parte sono stati presentati da FGM Energy (gli impianti dovrebbero nascere a Ramacca, Belpasso, Vizzini e Licodia Eubea), da G2 Energia Sicilia (a Campobello di Licata, Mazzarino e Agira) e da Energy Service Provider (a Naro, Montedoro e Caltanissetta).   «Si tratta - spiega Pirillo - di investimenti privati che ottengono incentivi nazionali. La Regione non contribuisce in alcun modo. Nè poteva continuare a mantenere bloccato il procedimento autorizzativo in base a un atto di indirizzo della vecchia giunta che ci avrebbe esposto al rischio di pagare risarcimenti milionari». In attesa di un provvedimento che riformerà la regolamentazione per creare questi impianti, le conferenze di servizi procederanno ad approvare o bocciare le richieste pendenti in base all’attuale normativa (distanza da centri abitati o zone di interesse naturale e storico) e in funzione della documentazione sul progetto già consegnata dagli imprenditori.

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