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Napolitano: fatale crisi governo dopo 100 giorni Su Berlusconi: sì dissenso ma rispetto della giustizia

Il presidente della Repubblica, in una nota diffusa dal Quirinale, è intervenuto sull’incandescente dibattito politico, confermando di non aver mai ricevuto la domanda di grazia per il Cavaliere

ROMA. “Fatale sarebbe una crisi del governo faticosamente formatosi da poco più di 100 giorni; il ricadere del paese nell'instabilità e nell'incertezza ci impedirebbe di cogliere e consolidare le possibilità di ripresa economica”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una nota diffusa dal Quirinale.
“La preoccupazione fondamentale, comune alla stragrande maggioranza degli italiani - sostiene il Capo dello Stato - è lo sviluppo di un'azione di governo che, con l'attivo e qualificato sostegno del Parlamento, guidi il paese sulla via di un deciso rilancio dell'economia e dell'occupazione. In questo senso hanno operato le Camere fino ai giorni scorsi, definendo importanti provvedimenti; ed essenziale è procedere con decisione lungo la strada intrapresa, anche sul terreno delle riforme istituzionali e della rapida (nei suoi aspetti più urgenti) revisione della legge elettorale. Solo così si può accrescere la fiducia nell'Italia e nella sua capacità  di progresso”.
Per Napolitano, “fatale sarebbe invece una crisi del governo faticosamente formatosi da poco più di 100 giorni; il ricadere del paese nell'instabilità e nell'incertezza ci impedirebbe di cogliere e consolidare le possibilità di ripresa economica finalmente delineatesi, peraltro in un contesto nazionale ed europeo tuttora critico e complesso”.

“LEGITTIMI DISSENSI MA RISPETTO GIUSTIZIA”. “In questo momento è legittimo che si manifestino riserve e dissensi rispetto alle conclusioni cui è giunta la Corte di Cassazione” ma “non deve mai violarsi il limite del riconoscimento del principio della divisione dei poteri”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

“BERLUSCONI, NON HO RICEVUTO DOMANDA GRAZIA”. "In quanto ad attese alimentate nei miei confronti, va chiarito che nessuna domanda mi è stata indirizzata cui dovessi dare risposta". Lo afferma il presidente Giorgio Napolitano, che sottolinea come "negli ultimi anni, nel considerare" sollecitazioni alla grazia "si è sempre ritenuta essenziale la presentazione di una domanda".

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