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Crocetta, sfida a Renzi per la segreteria

PALERMO. Il battesimo a Firenze, appena un mese fa, del suo 'Megafono', il movimento che lo ha lanciato alla presidenza della Regione siciliana e ha eletto un senatore (Beppe Lumia) a Palazzo Madama, aveva svelato le ambizioni politiche di Rosario Crocetta, che dalla Sicilia punta a risalire lo Stivale. La scelta della Toscana, la 'casa politica' di Matteo Renzi, era apparsa un segnale chiaro ai dirigenti democratici. Il governatore, che sta rivoltando come un calzino l'isola degli sprechi e del malaffare aprendo anche una questione morale nel Pd, sta costruendo, tassello dopo tassello, la sua strategia, forte anche delle sue abilità mediatiche. L'idea è quella di candidarsi alla segreteria per il dopo-Epifani. Non lo dice ancora ufficialmente, ma ci sta pensando seriamente. "Sfidare Renzi? Vediamo", gongola Crocetta, subito dopo aver prodotto un affondo pesantissimo contro buona parte della classe dirigente del Pd siciliano, parlando alla direzione regionale, riunita a Palermo.
"Perché il mio partito non mi sostiene? Dopo la condanna a morte da parte di Cosa nostra quando ero sindaco a Gela, oggi mi ritrovo nelle barricate a lottare contro il malaffare e gli scandali alla Regione, sto rischiando la pelle. Ma la politica se ne rende conto o c'é un impazzimento totale?", si sfoga con l'ANSA. "Questo atteggiamento devono spiegarlo" perché "invece di ricevere sostegno e solidarietà che non devo certo sollecitare io, provano a delegittimarmi continuamente". "Dove sta sbagliando il mio governo proprio non lo capisco" è la domanda girata al suo Pd. E intanto guarda verso la Capitale.

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