PALERMO. Anche in Sicilia le urne premiano il centrosinistra, vittorioso al primo turno a Catania e forse a Messina ed è in vantaggio anche negli altri due capoluoghi di provincia al voto, Siracusa e Ragusa. Arrancano invece il Pdl e tutto il centrodestra, che rischia di perdere i quattro capoluoghi di provincia governati da anni. Non sfonda il Movimento Cinquestelle, che va al ballottaggio a Ragusa, ma che resta fuori dal consiglio di Catania: proprio nella città etnea il M5S alle regionale aveva ottenuto circa il 16% dei consensi. Alto l'astensionismo: oltre mezzo milione di elettori su un totale di un milione e 600 mila ha disertato le urne. Esulta il presidente della Regione siciliana, ispiratore del movimento il Megafono, Rosario Crocetta: «Il voto rafforza l'azione del mio governo e smentisce chi aveva detto che avremmo fatto perdere il centrosinistra», dice. E avverte: «Penso che si dovrà arrivare a una federazione col Pd, per fare un nuovo modo di fare partito: non quello del secolo scorso, ma quello che si contamina con i movimenti». Canta vittoria anche il segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo: «Siamo primi in tutte e quattro le città siciliane importanti, sono cifre più che positive che premiano il Pd».
A rilento lo spoglio: acreare confusione tra i presidenti di seggio anche la doppia preferenza di genere, introdotta proprio in questa tornata elettorale.
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