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Maxi-bollette, bando per fornitore unico

Piano del governo per affrontare l’emergenza dei 200 milioni che ogni anno escono dal bilancio per finanziare i consumi energetici nell’intera galassia regionale

PALERMO. Un bando europeo per assegnare a una sola azienda la fornitura di energia alla Regione. Un modo per tagliare gli attuali 750 contratti che ogni ufficio gestisce autonomamente con una giungla di tariffe e passare a un prezzo unico e a consumi più facilmente monitorabili. Ecco il piano del governo per affrontare la nuova emergenza, i 200 milioni che ogni anno escono dal bilancio per finanziare i consumi energetici nell’intera galassia regionale (assessorati, ospedali, Asp, enti e partecipate): cento milioni è il costo dell’energia per il solo comparto sanitario e 4 milioni si spende per alimentare i due dissalatori.
Dopo il dossier sugli sprechi pubblicato dall’Energy Manager, Salvo Cocina, ieri i vertici dell’assessorato all’Economia e della Funzione pubblica hanno iniziato a lavorare al bando per il gestore unico: «Per prepararlo ci vorranno un paio di mesi» precisa Sebastiano Lio, dirigente della Funzione pubblica. Il dossier di Cocina evidenzia che nei soli assessorati esistono 750 contratti diversi (per lo più con Enel ma anche con Eni) che costano ogni anno fra i 9 e 10 milioni. Motivo per cui è stato diramato un decalogo di comportamento che punta a tagliare i consumi: si va dal limitare l’uso dell’ascensore e dei condizionatori al suggerimento di spegnere i computer staccando la spina al termine di ogni giornata di lavoro senza dimenticare l’obbligo di spegnere tutte le luci quando si può sfruttare quella naturale. «Salire le scale a piedi fa risparmiare energia ed è utile per la muscolatura» si legge nel decalogo dell’Energy Manager.

Risparmiare acqua
Un decalogo analogo è stato preparato da Cocina anche per i consumi di acqua e carta. E pure in questo caso non mancano i suggerimenti da buon padre di famiglia. Per tagliare i consumi, per esempio, il decalogo chiede a ogni dipendente di «limitare al massimo l’utilizzo di acqua per lavarsi le mani». E ancora, nei bagni bisogna «spegnere i boiler elettrici per riscaldare l’acqua». La Regione suggerisce anche di «usare correttamente i pulsanti posti sugli scarichi dei servizi igienici (quello grande scarica molta acqua, quello piccolo molto poca)».

Sprecare meno carta
Stessi accorgimenti per limitare l’uso di carta. Il decalogo impone di «utilizzare, ove possibile, la modalità di stampa a bassa risoluzione («economy» o «draft» o «bozza») e stampare in modalità fronte/retro». Quando i documenti sono di molte pagine, il decalogo prevede che «si stampino due pagine per facciata. In tal modo il consumo di carta si riduce di quattro volte». E ancora «per quanto possibile stampare tutti i documenti in un’unica sessione, in modo da evitare che la stampante (laser) debba ogni volta raggiungere la temperatura adeguata per la stampa e sprecare energia». Inevitabile l’input a «usare, ove possibile, carta riciclata e riutilizzare per gli appunti i fogli già stampati e da gettare». Ma la logica di fondo è quella di passare all’informatizzazione estrema: «Bisogna abbattere i consumi di carta usando prevalentemente le comunicazioni via e-mail, stampando i documenti solo se necessario».
Cocina ha precisato ieri che il decalogo per tagliare i consumi di energia, carta e acqua «è aperto ai suggerimenti di modifica che possono arrivare sia dai dipendenti che dal pubblico». E a questo proposito c’è già una mail a cui è possibile scrivere: [email protected].
Non è ancora stato deciso se verranno previste sanzioni per chi non rispetta il decalogo. Ma per l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, attuando queste regole comportamentali «possono ottenersi risparmi fino a 20 milioni nel solo comparto regionale allargato».


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