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Tagli ai laboratori, scatta la serrata

La Regione avvia il recupero delle somme extra non in linea con il tariffario. I privati: "Finiremo sul lastrico". Da sabato centri chiusi. L’assessorato alla Sanità: riduzioni imposte da roma, modifiche possibili

PALERMO. Tagliate le tariffe e i finanziamenti, l’assessorato alla Sanità avvia adesso il recupero delle somme extra erogate ai privati. Scatta subito una decurtazione del 15% al budget che va da gennaio a maggio (ancora non del tutto erogato) mentre dalla rata di giugno le riduzioni saranno del 40%. Per i laboratori di analisi è una stangata a cui rispondere con la chiusura da sabato per almeno una settimana. I convenzionati annunciano che i pazienti dovranno rivolgersi agli ospedali pubblici e, sospesa la protesta, saranno chiamati a pagare per intero esami e visite. Per l’assessorato una «protesta assurda».

Una circolare dell’assessore Lucia Borsellino ha ordinato a ogni Asp di decurtare del 15% i finanziamenti che stavano per essere erogati. È l’effetto di una sentenza del Tar che nei mesi scorsi ha riattivato un vecchio tariffario, sospeso ai tempi di Cuffaro, penalizzante rispetto a quello utilizzato fino a oggi. La Regione dovrebbe recuperare quindi somme extra erogate ai privati dal 2007 a oggi. Ma se per gli anni passati è in corso un tentativo di accordo con i privati, per il periodo gennaio-maggio 2013 la Regione si mette subito in linea con i nuovi target: «Abbiamo chiesto alle Asp di trattenere subito una parte minima dei finanziamenti in modo che, a fine anno cioè a conguaglio, si arrivi ai livelli dovuti» dicono dall’assessorato.
Sulla materia si incastrano varie leggi e ricorsi. Trattenendo subito il 15% su tutti i finanziamenti ai laboratori e il 5% su quelli ai radiologi, la Regione si allinea a un tariffario in vigore comunque solo fino a fine mese: una sorta di parentesi fra il modello regionale più favorevole ai privati (utilizzato fino al 2012) e quello nazionale che scatta a giorni. Dal primo giugno entra infatti in vigore il tariffario nazionale, il Balduzzi, che rispetto a quello utilizzato dalla Regione fino a oggi è comunque meno favorevole: «Il taglio dei finanziamenti da giugno si aggirerà intorno al 30-40% rispetto all’anno scorso» calcola Domenico Marasà, leader del Ctds (fra le associazioni più rappresentative) che annuncia «la serrata a tempo indeterminato da sabato e una grande manifestazione regionale a Palermo il 5 giugno in piazza Ottavio Ziino (sede dell’assessorato)».

E contro il decreto Balduzzi la categoria si schiera praticamente compatta. Anche la Federbiologi, la più grande associazione di categoria forte di oltre 400 iscritti e in passato più dialogante, ora è sulla linea della protesta più dura: «Ci sono Asp - spiega il segretario Pietro Miraglia - che devono ancora erogare i finanziamenti di febbraio, marzo e aprile. Se si taglia subito e retroattivamente il 15% per ognuno di questi mesi, si lasciano sul lastrico laboratori che hanno già fatturato per quei fondi». Ma il problema nodale resta l’introduzione del nuovo tariffario nazionale: «Se si va avanti su questa strada siamo pronti ad autorevocarci l’accreditamento, facendo pagare le prestazioni per intero e scaricando sugli ospedali pubblici i pazienti che sfruttano l’esenzione. Una scelta già attuata in Puglia dai nostri colleghi».
L’assessorato sta provando a tenere aperta una trattativa con i privati: «Il tariffario Balduzzi - spiega il direttore Salvatore Sammartano - è già entrato in vigore in altre regioni e non ovunque ci sono state queste proteste. Chiudere è assurdo, non è con lo sciopero che si risolvono i problemi. In ogni caso è ancora attivo in assessorato un tavolo di confronto per individuare modifiche necessarie. Anche se l’unico che può apportarle è comunque il ministero».

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