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Osannati dai precari in piazza, poi non votano la manovra

PALERMO. Mentre l'aula proseguiva l'esame della finanziaria, i nomi di alcuni deputati palermitani venivano urlati dalla piazza in festa e riecheggiavano all'interno del Parlamento. A Sala d'Ercole era appena stata approvata all'unanimità la norma del governo Crocetta che 'salva' tremila precari ex Pip almeno sino a fine anno, assegnando un sussidio più gli assegni familiari.
In diretta, l'assedio durato tre giorni (con un carabiniere costretto persino a sparare colpi in aria in piena notte) si trasformava in un giubilo. I cori erano tutti per il gruppo di parlamentari palermitani più vicino a questo pezzo di mondo precario fatto in maggioranza da ex detenuti. C'é chi come Fabrizio Ferrandelli (Pd) s'é affacciato a un balcone raccogliendo gli applausi della folla composta da almeno 500 persone.
C'é chi come Vincenzo Figuccia (Pds-Mpa) ha abbandonato l'aula per qualche minuto per raccogliere l'abbraccio direttamente in piazza, mentre altri precari urlavano i nomi di chi considerano più vicini: Salvino Caputo (Pdl), Totò Lentini (ex Udc, ora articolo 4), Edy Tamajo (Drs), Giuseppe Milazzo (Pdl). Scene mai viste davanti al Parlamento e riprese da fotografi, cameramen e cronisti 'armati' di Iphone.
Ma alcuni di quei deputati, per diversi motivi politici, pur votando la norma 'salva' Pip, al momento della votazione finale dell'intera manovra finanziaria hanno abbandonato l'aula. Lo hanno fatto Ferrandelli, Caputo, Figuccia e Milazzo.

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