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Contributi a pioggia, c’è il primo accordo

Dalle associazioni culturali vicine al Pd ai centri cattolici e ai musei: ecco chi perderebbe e chi guadagnerebbe

PALERMO. Pronti 25 milioni invece dei 36 stanziati nel 2012. E così all’alba di sabato l’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, cara a Nicola D’Agostino (Udc), è finita in un elenco che le assicurerebbe 150 mila euro, 53 mila in più dell’anno scorso. E vedrebbe aumentare il proprio contributo anche il museo Mandralisca di Cefalù (da 150 mila a 158 mila). Così come il Centro Pio La Torre, caro al Pd, salirebbe da 151 mila a 171 mila euro. Ipotesi, ancora in attesa del voto dell’Ars. Ma è su questo che verte la trattativa finale sul voto alla Finanziaria, al punto che Crocetta ieri ha ironizzato: «Si sa che la Tabella H è una cosa fondamentale per l’economia siciliana. Certe abitudini non cambiano mai...». Nel primo elenco, che comprende solo gli enti che gravitano nell’orbita dell’assessorato ai Beni culturali e vale oltre 5 milioni, non mancano le sorprese.


La Fondazione Ettore Maiorana, cara all’ex assessore Zichichi, perderebbe 41 mila euro rispetto al 2012 fermandosi a 250 mila. Tolti tutti i fondi alle tonnare e al presepe vivente di Custonaci. Cinquantamila euro (15 mila in meno dell’anno scorso) andrebbero alla Galleria d’arte moderna di Bagheria. Altri 50 mila (5 mila in più del 2012) all’Istituto superiore di scienze criminali di Siracusa. Resterebbe invariato il contributo al centro studi pirandelliani (65 mila euro), mentre il Rises di Palermo scenderebbe da 226 mila a 200 mila tondi. Fondi anche agli enti di ispirazione cattolica vicini all’Udc: alla Pontificia facoltà teologica 202 mila euro (2 mila in più del 2012), allo Studio Teologico San Paolo 100 mila euro (40 mila in meno rispetto all’anno scorso) e allo Studio teologico San Tommaso 50 mila euro (perde 17 mila euro). Niente contributo all’associazione Faro di pace di Canicattì. Se lo schema andasse in porto, sarebbero garantiti i fondi a vari centri studi vicini all’area centrista del Parlamento. L’Officina di studi medievali del professore Musco passerebbe da 300 mila a 311 mila. Alla Società di Storia patria 36 mila euro più 176 mila come contributo alla deputazione di Palermo, al Centro don Sturzo 312 mila ero (ben 112 mila in più rispetto all’anno scorso). L’Istituto internazionale del papiro passerebbe da 100 mila a 134 mila euro.


Il Centro di economia applicata all’ingegneria (Csei) con sede a Catania avrebbe 300 mila euro (82 mila in meno dell’anno scorso). Il centro di studi bizantini e neo ellenici con i centri collegati Manni e Allmayer vedrebbero crescere il loro contributo da 50 mila a 86 mila euro. L’Istituto di scienze amministrative e sociali (Isas) perderebbe quasi tutto (da 50 mila a 4 mila euro). Mentre perderebbe tutto il finanziamento l’Isvi (Istituto di formazione e ricerca sui problemi dello sviluppo). Altri enti culturali vicini al Pd perderebbero qualcosina: alla Fondazione Ignazio Buttitta 250 mila euro (- 23 mila rispetto all’anno scorso), alla Fondazione Sciascia 100 mila euro (- 34 mila), all’associazione Pompe Colajanni di Enna 50 mila euro (-12 mila), alle varie associazioni impegnate nella lotta alla mafia 200 mila euro (-29 mila). Al centro Pasolini di Agrigento andrebbero 50 mila euro (-15 mila). Il centro Gramsci scenderebbe a 150 mila euro perdendo 13 mila euro rispetto all’anno scorso. Fra chi guadagnerebbe da questa impostazione c’è l’Arces, vicino all’Opus Dei, che passerebbe da 250 mila a 269 mila euro mentre perderebbe qualsiasi contributo il Cres. E l’Istituto di studi politici ed economici (Ispe) perderebbe 32 mila euro fermandosi a 150 mila. Capitolo musei. Perderebbero qualsiasi contributo il San Nicolò di Militello Val di Catania, e le associazioni per l’Arte e No Limits di Alcamo, la Oikos di Barcellona e il Museo delle fortificazioni di Brolo. Mentre la Fondazione famiglia Piccolo di Calanovella di Capo d’Orlando salirebbe da 50 mila a 68 mila euro. Niente fondi anche per l’associazione di volontariato Meter di Avola e per la sede palermitana di Amnesty International. Azzerato anche il capitolo della Targa Florio. Ma - avvertono i più navigati deputati - questo elenco è solo la base di partenza per la trattativa, scattata venerdì notte e destinata a vedere il traguardo martedì. Mancano, tra l’altro, tutti i contributi alle associazioni che si muovono nel campo dell’agricoltura, della sanità (a cominciare da quelle per ciechi, sordomuti e malati di cancro) e del turismo.

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