Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L’ira di Vendola: "Siamo stati traditi"

"I nostri voti per Prodi ci sono tutti e chi vuole pescare nel torbido fa male", ha detto il leader di Sel. "Adesso resta solo Rodotà", ha aggiunto

ROMA. L'ira di Nichi Vendola. «Mi sento molto tradito», lascia agli atti il leader di Sel alla fine di una giornata durante la quale i sospetti di essere vittima di un piano machiavellico firmato da una parte del Pd si sono andati infittendo. Romano Prodi non solo non ce l'ha fatta, attestandosi a quota 395, ma il candidato del M5S Stefano Rodotà ha ottenuto 50 voti in più di quelli che avrebbe dovuto se a votarlo fosse stato solo il M5S. Un numero di poco superiore ai 44 senatori e deputati di Sel e quindi facile da usare - è il ragionamento - per far ricadere su Vendola la responsabilità di aver impallinato il Professore e l'alleanza con i Democratici, nonchè per marchiarlo a fuoco con l'etichetta di inaffidabile. E così lo stato maggiore del partito, davanti alle telecamere, poco dopo l'esito della quarta votazione per il presidente della Repubblica, lascia trasparire tutto il proprio livore e svela di aver segnato in modo riconoscibile («i nostri parlamentari - dice Vendola - hanno scritto R.Prodi) sulle schede come strategia difensiva. “I nostri voti per Prodi ci sono tutti e chi vuole pescare nel torbido - aggiunge - fa male”. I primi sospetti nascono poco dopo le otto di mattina, quando nonostante l'assicurazione che le truppe guidate dal governatore della Puglia voteranno per il Professore, dal partito di via del Nazareno qualcuno inizia a sondare con troppa insistenza le intenzioni di Sel.  

Una mossa che mette in guardia lo stato maggiore del partito, che decide così di mettere al sicuro il proprio pacchetto di voti. Quando la presidente della Camera Laura Boldrini annuncia il verdetto (395 voti a Prodi, 213 a Rodotà, 78 a Cancellieri) i Grandi elettori di Sinistra Ecologia e Libertà si guardano e capiscono di aver avuto ragione ad aver messo in campo in anticipo una strategia difensiva. “Il Pd sta implodendo e - afferma Vendola poco dopo l'esito del voto - sta facendo un congresso in una fase drammatica per il Paese. Mantengono l'Italia dentro una contesa intestina”. E comunque sia, è l'ultimatum, se Bersani “archivia Prodi in campo resta solo Rodotà”. Così alla notizia della rinuncia da parte del Professore alla candidatura al Colle più alto, il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore rompe gli indugi e lancia un appello ai deputati del Pd invitandoli a votare tutti per l'ex garante della privacy. 

Caricamento commenti

Commenta la notizia