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Ingroia a Riscossione Sicilia

Confermato dal governatore l'incarico al leader di Rivoluzione civile: è il nuovo presidente del Cda della società che si occupa di riscuotere le imposte nell'isola

PALERMO. Dalla Procura antimafia di Palermo, al Guatemala per conto dell'Onu fino alle piazze elettorali con la sua 'Rivoluzione civilè che non è riuscita a entrare in Parlamento.
Ora per il pm Antonio Ingroia si profila una nuova svolta: Rosario Crocetta lo ha nominato presidente di 'Riscossione Sicilia Spà, la società che riscuote le imposte per la Regione siciliana, finita recentemente in un dossier che il governo ha consegnato alla Procura generale della Corte dei Conti e alla magistratura ordinaria per presunte anomalie. Dentro c'è un pò di tutto: da incarichi e consulenze milionarie a operazioni societarie, a cominciare dall'uscita, due anni fa, della banca Monte Paschi di Siena dal capitale sociale, su cui Crocetta vuol vederci chiaro. Ingroia ha accettato l'incarico dopo una serie di colloqui con Crocetta (i due sono amici e si stimano da tempo) e «tanti caffe», dice il governatore.
La parola adesso passa al Consiglio superiore della magistratura, che dovrà concedere il nulla-osta. La decisione, probabilmente, arriverà dopodomani, data in cui era già previsto il plenum del Csm sulla proposta di conferire al pm l'incarico di giudice ad Aosta. Il magistrato però ha le idee chiare: «Ritengo sia più utile la mia presenza in Sicilia alla guida di un ente pubblico rispetto all'incarico di giudice, tra l'altro in sovranumero, ad Aosta: comunque aspetto il Csm».
E spiega che per ricoprire l'incarico nella società controllata dalla Regione, può andare 'fuori ruolò, senza doversi dimettere dalla magistratura. «La procedura è uguale a quella per il ruolo che avevo ottenuto in Guatemala», sostiene. E risponde seccamente a chi lo attacca, come Maurizio Gasparri (Pdl): 'Ingroia? Da rivoluzionario a gabelliere«. »C'è chi teme sempre Ingroia - replica - lo temeva come magistrato, lo temeva come politico e adesso ovviamente lo teme alla guida di una società pubblica che in Sicilia è snodo di certi interessi«. Perchè »non mi sorprende che io faccia paura a certi grumi di potere, ma vado avanti«. Sull'inedito ruolo, dice che »rispetto al mio passato è certamente nuovo, comunque in linea di continuità con quello che ho fatto per decenni da magistrato e quello che ho fatto in campagna elettorale«.
Per il pm »Riscossione Sicilia Spa non è una società qualunque, ma un ente rilevante« e ricorda che in passato nell'isola »la riscossione delle imposte era in mano al sistema mafioso, mi riferisco ai cugini Salvo« mentre »negli ultimi tempi nella società si sono registrate opacità e anomalie, come ha recentemente denunciato il presidente Crocetta«. Non lo vede come »un incarico definitivo«, »ma ha un senso profondo, in un periodo di emergenza e di inequità fiscale: svolgerò questo compito con passione«. Al suo fianco Ingroia avrà due legali di peso. Come vice presidente, il governo Crocetta ha nominato l'avvocato Lucia Di Salvo, moglie di un magistrato, mentre come componente del Cda Maria Mattarella, anche lei avvocato e figlia di Piersanti, l'ex presidente della Regione siciliana assassinato dalla mafia il sei gennaio 1980.

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