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Agricoltura e Pesca, tagli negli uffici regionali

Degli attuali quattro dipartimenti ne resterebbero tre. Il risparmio previsto ammonta a diversi milioni di euro. Ma un dato preciso sarà stimato in un secondo momento

PALERMO. La giunta di Rosario Crocetta vara la riorganizzazione dell'assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari. Degli attuali quattro dipartimenti ne resterebbero tre. Le competenze dei dipartimenti dell'Azienda Foreste, di quello per gli Interventi Strutturali e di quello per gli Interventi Infrastrutturali saranno divise tra il dipartimento Agricoltura e quello per lo Sviluppo Rurale e Territoriale. Un «dimagrimento» che dovrà necessariamente essere deliberato, però, dall'Ars.
Non servirà invece l'intervento dell'Assemblea Regionale, ma il governo potrà procedere con atti amministrativi, per la razionalizzazione dei consorzi di bonifica. Attualmente sono undici, ma saranno aggregati in tre: uno per la Sicilia occidentale, uno per la zona orientale e uno per la Sicilia centro-meridionale. Saranno federati l'Associazione regionale degli Allevatori e gli otto Consorzi di Ricerca. Tre sono le direttive sulle quali si basa il nuovo assetto designato per l'assessorato: infrastrutture, produzioni vegetali e produzioni animali. Tra gli obiettivi del governo regionale, anche la riduzione dei costi dei consigli di amministrazione e dei revisori dei conti. In quest'ottica, il piano di riorganizzazione prevede una sola sede a livello provinciale o comunale per gli enti. Ci sarà anche un solo albo per la manodopera e la prestazione di servizi e uno per i beni immobili.
«Si passerà da una frammentazione istituzionale a una razionalizzazione dell'amministrazione - spiega l'assessore alle Risorse Agricole, Dario Cartabellotta - che valorizzi il personale e che consenta di attuare un'ulteriore spending review». Il risparmio previsto infatti ammonta a diversi milioni di euro. Ma un dato preciso sarà stimato in un secondo momento. Intanto, la giunta ha dato l'ok anche a un disegno di legge che punta a istituire un fondo unico per il credito agrario e a concedere ulteriori garanzie agli agricoltori. Così, individuando un ente regionale e costituendo un fondo patrimoniale di garanzia dell'agricoltura con i beni dell'Esa e con quelli demaniali, la Regione dovrebbe consentire la concessione di credito di conduzione per gli agricoltori, di credito di anticipazione sulla vendita dei prodotti agricoli, ma anche garanzie per i progetti dei giovani e, infine, credito per gli investimenti e per l'internazionalizzazione dei mercati.  
 

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