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Ciapi, i soldi erano gestiti da società satellite

Versamenti che sarebbero stati indiretti, effettuati cioè non dal Ciapi ai politici ma dal Ciapi attraverso società che si occupano di formazione e comunicazione e che avrebbero pagato le spese per propaganda elettorale e pubblicità di politici

PALERMO. Il Ciapi come collettore di denaro e di finanziamenti europei, avrebbe fatto avere forti somme di denaro (in media circa 40 mila euro a testa) a politici che avevano avuto a che fare con l’ente e che in qualche modo avevano determinato (o avrebbero potuto farlo) le sue sorti. Versamenti che sarebbero stati indiretti, effettuati cioè non dal Ciapi ai politici ma dal Ciapi attraverso società che si occupano di formazione e comunicazione e che avrebbero pagato le spese per propaganda elettorale e pubblicità di politici. Anche per i Grandi Eventi agivano delle società di comunicazione e formazione e al centro di tutto stava il project manager Fausto Giacchetto, che era stato anche consulente per la comunicazione del Ciapi. Proprio lui, secondo la Finanza, avrebbe gestito i fondi di formazione e avrebbe deciso le assunzioni dell’ente. Coinvolto anche un altro imprenditore della ristorazione, che, attraverso una società pubblicitaria in cui ha interessi, avrebbe rivenduto al Ciapi spazi pubblicitari per somme che sarebbero state fino a 40 volte superiori a quelle pagate dalla sua azienda. I dettagli sul Giornale di Sicilia in edicola.

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