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Liste Pd, solo 5 big romani in corsa in Sicilia

Vinto il confronto con i vertici nazionali del partito. Bersani primo nel collegio occidentale, il giornalista Mineo capolista al Senato. Ecco tutti gli altri nomi delle liste nell'Isola

PALERMO. I democratici siciliani vincono il lungo confronto con i vertici nazionali del Pd: in Sicilia il partito di Pierluigi Bersani piazzerà cinque candidati di altre regioni e tre capilista, due dei quali potrebbero optare, una volta eletti, per un seggio in altre circoscrizioni. Un accordo ben distante da quanto era stato proposto da Roma, che era pronta a calare nell’Isola undici esterni: in questo modo in sostanza ci sarà più spazio per i più votati alle primare nelle varie province siciliane. Così la missione del segretario regionale Giuseppe Lupo, se da un lato si conclude con un successo per il partito, dall’altro esclude la possibilità di correre col Pd a candidati esterni come il socialista Carlo Vizzini e l’ex assessore alla Sanità Massimo Russo. «Sinceramente non capisco da cosa sarei stato escluso - dice Vizzini - dal momento che non ho mai posto il tema di una mia candidatura in Sicilia. È vero, invece, che il mio partito il Psi sta trattando con il Pd un accordo globale non ancora arrivato a conclusione». Per Vizzini e Russo potrebbero aprirsi le porte di altre liste, a cominciare da quella di Tabacci, pronta a federarsi col Pd, fino al «Megafono» di Crocetta.  Ieri è stata una giornata intensa di lavoro nella segreteria nazionale del Pd per definire le liste. E in serata è arrivata l’approvazione.  In Sicilia i capilista saranno Pierluigi Bersani nella Sicilia Occidentale, Flavia Nardelli, direttrice dell'Istituto Sturzo, nella Sicilia orientale e il giornalista Corradino Mineo per il Senato. Gli esterni piazzati da Roma sono Amedeo Bianco, presidente nazionale dell'Ordine dei medici, Fausto Raciti, responsabile dei giovani del Pd, Luciana Pedoto, parlamentare uscente in quota Fioroni poi sostituita dal docente universitario Giuseppe Lauricella, Marco Causi, uscente in quota Veltroni e Luigi Taranto, direttore della Confcommercio. Bernardo Mattarella, piazzato al diciassettesimo posto, non andrà in lista. Praticamente esclusi pure Tonino Russo e Sergio D’Antoni, che potrebbe comunque occupare un posto di governo. Forse Non a caso l’ex viceministro ha definito l’accordo con Roma «un risultato ottimo, che premia la linea del segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo e rinforza la sensibilità del partito nei confronti della rappresentanza e del consenso sul territorio. Una scelta importante, che valorizza anche il prestigio e l'autorevolezza dei nomi scelti dalla segreteria nazionale».  Le liste sono ormai pronte. Alla Camera, nella Sicilia occidentale i posti utili all’elezione sono occupati, oltre che da Bersani, da Magda Culotta, Angelo Capodicasa, Luigi Taranto, Marco Causi, Davide Faraone, Daniela Cardinale, Teresa Piccione e Franco Ribaudo. In caso di vittoria Bersani sceglierà un altro collegio, e allora ne beneficeranno Tonino Moscatt e forse Maria Iacono.  Nella Sicilia orientale i nomi corsa sono Flavia Nardelli, Giuseppe Berretta, Francantonio Genovese, Giuseppe Lauricella, Fausto Raciti, Giuseppe Zappulla, Mirello Crisafulli, Luisella Albanella, Maria Gullo, Giovanni Burtone. Anche in questo caso, spera nell’elezione pure Sofia Amoddio. Al Senato il capolista è Corradino Mineo, seguito da Nino Papania, Venerina Padua, Amedeo Bianco, Daniela Orrù, Liliana Modica, Giovanni Barbagallo, Alessandra Siragusa, Gigi Bellassai, Pino Apprendi. Questi i senatori che potrebbero essere eletti in caso di vittoria al Senato. Intanto il movimento di Crocetta sta definendo le liste e ha già incassato il sì del mecenate Antonio Presti, artista e ideatore della Fiumara d'arte, l'Atelier sul mare a Castel di Tusa. Presti correrà per il Senato con la lista de «il Megafono» del presidente Rosario Crocetta, che sarà apparentata al Pd e sarà guidata da Beppe Lumia. Gli altri nomi più accreditati sono quelli di Sonia Alfano e dell’assessore all’Energia Nicolò Marino.

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