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Le riforme di Monti: "Ridurre tasse sul lavoro e la spesa pubblica"

Così il presidente del Consiglio in un'intervista a Radio anch'io. Si definisce "innovatore" e snobba come "stravagante" la proposta berlusconiana di una commissione d'inchiesta Ma parla anche di riduzione dei parlamentari e semplificazione normativa

ROMA. Monti difende il suo operato di governo e rilancia. In un'intervista a "Radio anch'io" dice di vedere "la luce in fondo al tunnel" che "non ci crollerà sulla testa" e snobba come "stravagante" la proposta berlusconiana di una commissione d'inchiesta. Afferma di non avere mai puntato al Quirinale, di non avere chiesto ai ministri di candidarsi e a Bersani dice: "Io sto con le riforme. Sono un innovatore, Fassina e Vendola vogliono conservare un mondo cristallizzato". Sulle riforme da fare, per le quali 'servono maggioranze larghe', parla di riduzione dei parlamentari e semplificazione normativa, poi ribadisce: ridurre le tasse sul lavoro e la spesa pubblica.

"COMMISSIONE D'INCHIESTA? BEN VENGA". "Un'idea interessante, stravagante, tardiva. Ma ben venga". Così Mario Monti commenta la proposta di Silvio Berlusconi per una commissione di inchiesta sulla nascita del governo tecnico.

"MENO PARLAMENTARI E LEGGI SEMPLICI". "Riduzione numero dei parlamentari e semplificazione del processo legislativo e organizzazione territoriale dello Stato": Sono le prime riforme che il presidente del Consiglio intende fare se tornerà a Palazzo Chigi. Secondo Monti, "serve una legislatura costituente. Ciò che è da fare non è nuovo, ciò che è mancato è lo spirito e la volontà coesa per farlo. Spero che la prossima legislatura faccia capire agli italiani che c'é un interesse comune e che occorre battersi affinché l'Italia non sia una Cenerentola e che non si parli di complotti contro l'Italia. Siamo seri, siamo adulti...".

"NON E' VERO CHE I RICCHI NON HANNO PAGATO".
"Non è vero che non abbiamo fatto pagare più i ricchi. Nel campo dell'evasione abbiamo fatto e cominciato a fare quello che ci eravamo prefissato", ha aggiunto il presidente del Consiglio. "Io sto dalle parte delle riforme che rendano l'Italia più competitiva e creino posti di lavoro. Non voglio, ad esempio, un mondo del lavoro iperprotetto", ha concluso.

"FINE BIPOLARISMO E' UN PASSO AVANTI".
'Se finisce il bipolarismo si fara' un passo in avanti. Il polo di destra e il polo di sinistra - sostiene Monti - hanno avuto un significato in passato, oggi molto meno. La distinzione fondamentale ora è tra chi vuole cambiare il paese rendendolo più moderno e competitivo, in stretta collaborazione con l'Europa, e tra chi a sinistra, mi riferisco a Vendola e Fassina, e a destra, mi riferisco a tante posizioni nel Pdl. si oppone a questo cambiamento".

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