PALERMO. Toni accesi in Sicilia tra governo e dirigenti della Regione. Al Dirsi, il sindacato dei dirigenti, non piace la decisione presa ieri durante la prima riunione della nuova giunta, guidata da Rosario Crocetta, che avrebbe deciso di tagliare in modo orizzontale il 20% del salario accessorio. La sforbiciata avrebbe un impatto immediato per un centinaio tra dirigenti e manager, compresi i 25 superburocrati alla guida dei dipartimenti che dovranno rinunciare a 850 euro al mese, (10.328 euro all'anno). Ma la platea è destinata ad allargarsi. Il governo potrebbe estendere la riduzione del salario accessorio all'intera platea dei 1.700 dirigenti (sono divisi in tre fasce, più i dirigenti generali) non appena a ogni singolo burocrate scadrà il contratto individuale, che ha durata biennale. La maggior parte dei dirigenti scade entro fine anno. «Tagliare in modo indiscriminato a tutti i dirigenti, senza distinguere tra chi ha lavorato male e chi invece ha ben operato, è un errore clamoroso - dice Gandi Gallina, segretario del sindacato Dirsi - In questo modo non di dà valore al merito, questo sarebbe in contraddizione ai messaggi che il governatore Crocetta ha lanciato in questi giorni sulla spending review e che noi condividiamo. Perchè si opera con l'accetta e non col bisturi?». Il sindacato sollecita un incontro col governo. «I dirigenti vogliono mettersi a disposizione per collaborare a questa nuova stagione, ma il governo se conferma il taglio orizzontale darebbe la sensazione di non volere il dialogo e di non privilegiare la meritocrazia», aggiunge Gallina.
Taglio dello stipendio ai burocrati: scoppia la polemica
Al Dirsi, il sindacato dei dirigenti, non piace la decisione presa ieri durante la prima riunione della nuova giunta, guidata da Rosario Crocetta, che avrebbe deciso di tagliare in modo orizzontale il 20% del salario accessorio
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