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Fondi Ue, altri 15 giorni per salvarli

È l’esito dell’ispezione dei commissari inviati da Bruxelles a Palermo a ottobre dopo che in estate era stata fermata l’erogazione di circa 300 milioni già chiesti a inizio 2012

PALERMO. L’Unione europea non sblocca i fondi della Sicilia e assegna alla Regione il termine del 30 novembre per completare i controlli interni sulla correttezza degli investimenti fatti e sperare nella riapertura in extremis della cassa comunitaria.

È questo l’esito dell’ispezione dei commissari inviati da Bruxelles a Palermo a ottobre dopo che in estate era stata fermata l’erogazione di circa 300 milioni già chiesti a inizio 2012. Uno stop che a cascata aveva provocato anche la sospensione di tutti i finanziamenti maturati ma non ancora chiesti o in via di maturazione nell’anno in corso. A rischio sono circa 600 milioni.

Dunque parte la corsa contro il tempo alla Regione. Ma per la prima volta dopo parecchie note di bocciatura, in questa occasione da Bruxelles è arrivato il riconoscimento di un miglioramento nelle procedure collegate ai fondi europei e l’individuazione di un percorso per scongiurare il rischio di perdere finanziamenti. La lettera firmata da Lena Andersson Pench, dirigente dell’Audit Dg Regio di Bruxelles, è arrivata a Palazzo d’Orleans qualche giorno fa.

Nel testo la dirigente scrive che «vanno riconosciuti alla Regione significativi progressi nel sistema dei controlli». Anche se la missiva si conclude spiegando che «tuttavia ciò non consente ancora di sbloccare il flusso dei pagamenti».

Per capire cosa sta accadendo bisogna fare un passo indietro. Prima a gennaio e poi a luglio Bruxelles aveva contestato la carenza di controlli interni sulle procedure di spesa dei fondi europei. La conseguenza è che, secondo Bruxelles, erano stati finanziati appalti a imprese finite in inchieste giudiziarie o con obiettivi che si discostano dai processi di sviluppo che ispirano i contributi comunitari. Era stata contestata - per esempio - una graduatoria con cui venivano finanziati il restauro di un bar e il presepe vivente di un paese dell’Ennese. Contestati anche alcuni acquisti nella sanità e da parte della Protezione civile. Nel mirino dell’Ue anche le continue perizie di variante che fanno lievitare i costi iniziali.

Tutto questo - è l’accusa principale - era sfuggito ai controlli della Regione. Da luglio a oggi però l’amministrazione ha migliorato la fase di controllo: «Avevamo già controllato il 35% dei progetti finanziati che corrispondono all’80% della spesa - spiega il dirigente della Programmazione, Felice Bonanno - adesso l’Unione europea ci chiede di controllare il 100% per poter sbloccare i pagamenti. Lo faremo entro la data stabilita».

Bruxelles ha chiesto anche qualcosa in più: la Regione aveva verificato capillarmente le spese solo in 4 dei 15 dipartimenti che curano i fondi 2007/2013, il resto era stato controllato a campione. Ora dovrà essere passato ai raggi X anche tutto quello che hanno fatto gli altri 11 uffici regionali. A Bruxelles vogliono un report dettagliato su tutto quello che è stato finanziato nel 2010 e nel 2011 per una cifra che sfiora gli 800 milioni. Inoltre, nella fase di controllo già effettuata sono emersi altri errori che hanno portato la stessa Regione a «decertificare», cioè a revocare autonomamente la richiesta di rimborso a Bruxelles, circa 7 milioni.

Ma alla Regione vedono già l’uscita dal tunnel perchè il rischio era che l’ispezione di ottobre si concludesse con la revoca definitiva dei fondi, invece è arrivata un’indicazione per ottenere lo sblocco. Anche per questo motivo il neo presidente Rosario Crocetta martedì, al termine di un incontro con il commissario europeo Hahn si è detto certo che presto arriverà lo sblocco dei fondi. «A quel punto - precisa ancora Bonanno - l’Ue dovrebbe erogare subito fra i 200 e i 300 milioni. E poi potremo chiedere anche tutto quanto è stato speso dopo la sospensione».

Restano due incognite. La prima è legata proprio alla reale entità della cifra che verrà sbloccata e la seconda è legata alla data: è possibile che la Regione debba attendere gennaio per ricevere le somme.

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