PALERMO. Col sorriso sulle labbra il candidato sconfitto, Nello Musumeci, lancia strali contro parte della sua coalizione e contro il suo avversario diretto, Rosario Crocetta. Con il solito fair play («prenderò un caffè e ricomincerò un'altra battaglia»), del neo governatore dice che «è stato scorretto in campagna elettorale. Posso augurargli buon lavoro ma non ho alcuna intenzione di chiamarlo». Poi passa al Pdl: «Non si è fatto mancare niente, dallo scandalo Lazio al caso Formigoni, dalla condanna di Berlusconi al fuoco amico della Santanchè. I tiri incrociati contro il Cavaliere, alla fine, hanno colpito me». Ma Musumeci ha parlato con Berlusconi? «No» è la sua risposta secca.
A chi gli chiede se la sconfitta siciliana ha tolto al segretario del Pdl Angelino Alfano l'ultimo salvagente, Musumeci dice che il salvagente l'avrebbe voluto lanciare ai siciliani, «che invece sono rimasti a casa, lasciando che lo stesso blocco di potere che governa l'Isola da tre anni continui a farlo per altri cinque». E aggiunge: «Sono pronto a scommettere che entro qualche mese gli uomini di Raffaele Lombardo si uniranno a Udc e Pd». Mentre invita un fan della Destra a non piangere per la sconfitta, parla, serafico, di «losco gioco che si nasconde dietro il candidato vincente. Crocetta - aggiunge - è ostaggio di poteri forti. Per favore - sottolinea - nessuno mi venga a dire che ha vinto la sinistra, è palese che ha trionfato l'astensionismo». Attento a non entrare nelle questioni interne al Pdl («sono i miei alleati principali, ne parlo con rispetto»), spiega che «in queste condizioni non si possono certo affrontare le prossime elezioni politiche. Il voto strutturato non ha funzionato come doveva - continua - e quello d'opinione si è sottratto alle urne. Mi chiedo ancora cosa sia accaduto a Messina e a Trapani, ma soprattutto nella città dello Stretto, dove il risultato è stato molto al di sotto delle attese».
Qualcuno nel Pdl ha lavorato contro? «No - risponde Musumeci - ha lavorato male». Gli ultimi «consigli» sono per Crocetta. «Ha voluto la bicicletta. Adesso pedali. La legge mi consente di essere eletto all'Ars e assicuro tutti che la mia sarà un'opposizione intransigente, senza se e senza ma». Infine, la chiosa finale: «Ho detto che nell'ultima settimana Lombardo ha dato indicazioni di deviare alcuni voti da Gianfranco Miccichè (il candidato sostenuto da Grande Sud, Fli e dal Pds, partito del governatore uscente, ndr) e confermo che è accaduto. Dove e in che percentuale lo dirò domani».
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