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Anche in Sicilia via i sindaci spreconi

Approvato dal governo nazionale il decreto che «taglia» consiglieri regionali, indennità, pensioni, benefit per consiglieri ed assessori regionali, provinciali e comunali. Chi non si adegua rischia di perdere fino all'80% dei trasferimenti statali

PALERMO. Il governo nazionale ha approvato il decreto che «taglia» consiglieri regionali, indennità, pensioni, benefit per consiglieri ed assessori regionali, provinciali e comunali. E chi non si adegua rischia di perdere fino all'80% dei trasferimenti statali (sono esclusi quelli che riguardano la sanità ed il trasporto). La Sicilia, però, è a statuto speciale. Serve quindi un'apposita legge di recepimento. Ed il premier Mario Monti ha dato tempi strettissimi: la legge va fatta entro sei mesi. Alcune delle misure, come l'abolizione dei vitalizi, in Sicilia sono già in vigore. Mentre per altre, come la riduzione degli assessorati, occorrerà procedere con una legge voto che modificherà lo Statuto. Un iter che prevede la doppia lettura in Camera e Senato.

Luciana Giammanco, direttore del dipartimento degli enti locali della Regione, spiega alcuni punti del nuovo decreto. Per quello che riguarda la norma sui sindaci spreconi (che prevede che sindaci e presidenti di provincia che hanno contribuito al dissesto del proprio ente non saranno candidabili per 10 anni a numerose cariche tra cui quelle nelle Giunte e nei consigli e nel Parlamento), i controlli su conti e sui bilanci degli enti territoriali (che saranno effettuati dalla Corte dei Conti e dalla Ragioneria dello Stato, insieme alla Guardia di Finanza), e la Trasparenza sulle spese (tracciabilità, oltre al controllo della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza), la Sicilia dovrà applicare il decreto così com'è. Discorso diverso, invece, per quello che riguarda le indennità ed i vitalizi. Serve, infatti, una legge di recepimento, visto che la Regione al momento, utilizza un suo ordinamento. «Ma le sanzioni previste dal decreto - spiega la Giammanco - indicano l'importanza di questo provvedimento».


Un servizio sul Giornale di Sicilia di oggi.

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