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Romano: non avremo gente condannata nelle liste

Il leader del Pid: "Ci atterremo al codice etico approvato dalla Commissione Antimafia. Ma per un avviso di garanzia nessuna esclusione”

PALERMO. "Liste Pulite? Le sosteniamo con forza, perché in un momento come questo occorre dare un segnale forte e chiaro agli elettori che devono comprendere che chi si misura nell'agone politico avere la fedina penale pulita e deve essere apprezzato per la sua moralita". Lo ha detto il leader del Pid Saverio Romano, a Palermo, per partecipare a un'iniziativa elettorale, in vista delle consultazioni regionali del 28 ottobre prossimo.     
"Ci atterremo al codice etico approvato dalla Commissione Antimafia - ha sottolineato - E' chiaro che se a un candidato arriva un avviso di garanzia, non c'é ragione perché venga escluso, altrimenti le liste le faremmo fare alle procure". Poi l'ex ministro dell'agricoltura ha aggiunto: "Se c'é una condanna anche in primo grado per reati gravi come quello di mafia o reati contro la pubblica amministrazione allora anche il primo grado è ostativo. Se c'é invece una condanna per reati minori non entriamo nel merito e ci atterremo al codice etico". A chi chiede se è d'accordo con la posizione espressa dal candidato governatore Gianfranco Micciché per Gs, Pds- Mpa  Mps e Fli, il leader del Pid (che insieme al Pdl sostiene la candidatura di Nello Musumeci ndr) ha risposto: "Se si parte dal presupposto che i partiti non devono lasciare alla magistratura il compito di decidere chi candidare e chi no , allora i partiti devono assumersi in pieno la responsabilità della scelta".
Poi il leader del Pid Saverio Romano rispondendo ai cronisti che chiedevano se fosse d'accordo con le dichiarazioni del candidato governatore Nello Musumeci per  Pdl e Pid, sulle 'liste pulite' ha detto: "Musumeci ha dichiarato che bisogna fare il pane con la farina che si ha. E' la constatazione di una realtà". "Ha ragione - ha proseguito - oggi purtroppo non c'é più una scuola di formazione politica e non è colpa di Musumeci. Da tempo i partiti non si sono attrezzati per preparare le nuove generazioni alla politica".

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