PALERMO. Nel quartier generale del Pd si spingono a prevedere la conquista di 18 seggi che uniti a una decina che potrebbe avere l’Udc spingerebbero la coalizione di Rosario Crocetta a 37 deputati grazie ai 9 eletti automaticamente dal cosiddetto listino in caso di vittoria. Per ammissione dei leader anche Pdl, Pid e La Destra che sostengono Nello Musumeci non prevedono di superare i 40 scranni. Così come fa Gianfranco Miccichè, spinto da Pds (ex Mpa), Mps e Fli e Grande Sud.
La previsione di un presidente senza maggioranza (servono almeno 46 onorevoli) prende forma. Anche perchè i dati dei partiti appaiono sovrastimati, soprattutto se rapportati alle Amministrative di maggio. E c’è una variabile: quante liste supereranno lo sbarramento (il 5% che darebbe almeno 5 o 6 deputati)? E quanto valgono i movimenti nelle liste che portano il nome del candidato presidente e che sono quasi sempre rimaste escluse dall’Ars? I partiti calcolano che storicamente i votanti sono 2 milioni e 600 mila (poco più del 60%) e che per conquistare il 5% servano almeno 125 mila voti. E stimano che a Palermo - per esempio - per far scattare un seggio servano da 25 mila a 27 mila voti, a Messina 20 mila, a Siracusa 18 mila. Vanno poi calcolati i resti: i voti non sufficienti a far scattare un seggio ma che vanno rapportati a quelli degli altri partiti per stabilire chi avrà qualche posto in più. Su questo parametro influirà la certezza che, a differenza del 2008 (quando solo 4 liste superarono il 5%) adesso dovrebbero essere almeno 9 i simboli a superare lo sbarramento e partecipare alla gara per far pesare i resti.
LE STIME DEL CENTRODESTRA
Il coordinatore del Pdl Giuseppe Castiglione prevede che il suo partito si muova su una forbice che va dal 18% al 22%, che consentirebbe di avere almeno 18 seggi. Nel 2008 il Pdl ottenne il 33,4% con 901 mila voti che valsero ben 34 scranni. Ma i dati delle Amministrative indicano valori molto più bassi: a Palermo città il Pdl aveva conquistato 4 anni fa 130 mila consensi scesi a 23 mila nel maggio scorso (32 mila se si somma la Lista Costa). A Trapani aveva preso 4 anni fa 11.680 voti (32%) scesi quattro mesi fa a 8.700 circa (24%). Nella stessa metà campo si schiera il Pid-Cantiere popolare che sta mettendo in campo tutti i big del consenso per superare lo sbarramento. La formazione delle liste è affidata a Antonello Antinoro, ex recordman di preferenze. Le stime dall’interno prevedono da 6 a 8 seggi ma nelle province minori la soglia di sbarramento è un ostacolo molto elevato per il partito nato dalla frattura con l’Udc. Per la Lista Musumeci, che mette insieme movimenti civici e i politici de La Destra, l’obiettivo è superare lo sbarramento.
IL CENTROSINISTRA
Lo stesso ragionamento fatto per il Pdl vale per il Pd. I leader del partito prevedono di superare di qualche punto il 18,7% del 2008. Ma a Palermo alle Amministrative il Pd non è andato oltre i 21 mila consensi e il 7,7% perdendo dieci punti. Proporzioni replicate a Trapani. La scommessa dell’Udc, passato dal centrodestra al centrosinistra, è eleggere due deputati nelle tre città metropolitane (grazie a nuove adesioni) e far scattare quanti più seggi possibile nelle province minori. Sperando poi che la Lista Crocetta, con i movimenti e parte dei forconi, cresca rispetto agli attuali sondaggi.
GLI AUTONOMISTI
Lombardo e Miccichè scommettono che le previsioni di Pd e Pdl si infrangeranno sull’onda lunga della crisi dei grandi partiti, al punto da portare le coalizioni sotto il 27% con al massimo una trentina di deputati. I lombardiani puntano a eleggere almeno 12 deputati (stimando un 14% a loro favore) mentre Grande Sud si vede fra il 7 e l’8% che varrebbe almeno 6 o 7 parlamentari. Non ci sarà una Lista Miccichè per non ostacolare il listone Fli-Mps garantendogli il 5% e almeno a 5 deputati.
LE INCOGNITE
Italia dei valori ha scelto di avere una lista autonoma a sostegno di Claudio Fava. Una tentazione in più (e forte) per chi a sinistra non ha apprezzato il patto Pd-Udc. Sel, Federazione della sinistra e Verdi faranno la seconda lista. Stavolta in tanti scommettono che oltrepasseranno il 5% togliendo consenso (e deputati) agli altri schieramenti. E i grillini di Giancarlo Cancelleri? L’obiettivo del 5% è alla portata e farebbe perdere seggi a tutti i partiti portando all’Ars deputati di nuovo corso con i quali chiunque vinca dovrà dialogare per formare una maggioranza in un clima che può portare all’ingovernabilità.
L'ipotesi di un presidente senza maggioranza all'Ars
Secondo gli ultimi calcoli nè Rosario Crocetta nè Nello Musumeci nè Gianfranco Miccichè supererebbero i 46 onorevoli necessari. E c'è anche la variabile dello sbarramento
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