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Regione, spesa bloccata: a rischio anche le mense univeritarie

Secondo l’Ersu di Palermo, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario, l’assessorato regionale alla Formazione e istruzione non ha versato la prima rata del contributo necessario al funzionamento delle strutture di Palermo, Catania, Enna e Messina, mettendo così a rischio il servizio di ristorazione. Servono 15 milioni e mezzo di euro. L'assessore regionale alla Formazione, Gallo: "Mi batterò per erogarli"

PALERMO. La spesa della Regione è bloccata e nel calderone delle emergenza è finito pure il servizio della mensa universitaria. Secondo l’Ersu di Palermo, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario, l’assessorato regionale alla Formazione e istruzione non ha versato la prima rata del contributo necessario al funzionamento delle strutture di Palermo, Catania, Enna e Messina, mettendo così a rischio il servizio di ristorazione.
La vicenda è legata ancora una volta al patto di stabilità, ovvero il tetto di spesa imposto da Roma alla Sicilia. Un limite che nel 2012 è divenuto ancora più stringente, tanto da mettere in difficoltà l’intera macchina amministrativa, che fino a dicembre dovrà tagliare 1,4 miliardi tra le spese in programma. Entro martedì gli assessori porteranno in giunta un elenco con delle priorità di spesa del proprio settore.
L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, proverà a chiedere una deroga a Roma e nel frattempo a soddisfare le richieste più urgenti, con priorità a stipendi, fondi comunitari e, come richiesto dall’assessore Accursio Gallo, contributi alla scuola. Tra questi dovrebbero rientrare pure i soldi per l’università: «Mi batterò - dice Gallo - perchè sono somme assolutamente necessarie». L’allarme lanciato dall’Ersu è solo la punta dell’iceberg dell’emergenza che sta vivendo la Regione. L’ente ha puntato il dito contro il dirigente dimissionario della Formazione, Ludovico Albert, che non avrebbe stanziato ancora l’acconto previsto per gli enti. Nel giro di qualche giorno dovrebbe essere sostituito ad interim con la dirigente del Lavoro, Anna Rosa Corsello, che si troverà davanti a una miriade di emergenze, tra cui quella degli Ersu, che reclamano 15,5 milioni di euro. «Le strutture di Palermo, Catania, Messina ed Enna - si legge in una nota - si trovano in gravi difficoltà per condurre la propria attività istituzionale. Pur avendo la disponibilità di bilancio non si ritrovano la liquidità prevista».
All’Ersu di Palermo dovrebbe essere assegnato un importo di circa 5,5 milioni di euro, decurtato del 33 per cento rispetto all’anno 2011, «somme tutte già impegnate - dicono dalla struttura – per onorare contratti pluriennali vigenti per la fornitura di servizi in favore degli studenti». Tra queste somme, ci sono pure quelle relative alla spesa di quasi un milione di pasti annui agli studenti universitari attraverso aziende convenzionate. «Se entro il mese di agosto il dipartimento regionale Formazione e Istruzione non provvederà all’accreditamento delle somme spettanti - prosegue la nota - l’Ersu di Palermo, con l’inizio del nuovo anno accademico, sarà costretta a non riaprire le mense universitarie di Palermo, Agrigento, Trapani e Caltanissetta non potendo fare fronte ai contratti di fornitura vigenti e non avendo più certezza delle reali somme che verranno accreditate e ciò anche alla luce della possibile ulteriore riduzione della spesa».

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