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Pdl, l'avvertimento degli autonomisti: o appoggia il progetto o è fuori

Orlando dice no a Crocetta e Fava e incontra Ingroglia. A Catania vertice del Pdl per decidere sulle liste. I finiani chiudono a Musumeci. Nel centrosinistra Crocetta prova ad allargare l’alleanza

PALERMO. Diktat degli autonomisti al Pdl. Nei giorni che precedono il primo incontro tra i leader dei partiti che appoggiano la candidatura di Nello Musumeci e lo stesso candidato alla presidenza per definire una bozza di programma, il Partito dei Siciliani pone alcune condizioni ai berlusconiani. A dettare le regole è il coordinatore, Giovanni Pistorio. «L'alleanza che appoggia la candidatura di Musumeci non può funzionare se finalizzata a ricreare un centrodestra ormai morto anche a Roma. Deve essere, invece, incentrata su un progetto autonomista.


Il Pdl è aggiuntivo e non costitutivo». La coesistenza tra autonomisti e azzurri resta possibile, dunque, solo se l'azione di Musumeci sarà incentrata su una proposta di carattere territoriale e se i berlusconiani non «metteranno il cappello» alla sua candidatura. «Se il Pdl la vuole appoggiare bene, ma ancora bisogna decidere i ruoli», aggiunge Pistorio. Far quadrare le alleanze adesso sarà compito di Musumeci. «Dovrà decidere come caratterizzare la sua proposta. Noi gli abbiamo affidato un progetto», afferma Pistorio, da un lato. Dall'altro, invece, i berlusconiani ricordano che Musumeci era già proposto in un ticket col rettore Roberto Lagalla. Insomma, la conciliazione non sembra semplice. Intanto, l'ex sottosegretario ha mandato un messaggio a Raffaele Lombardo. «Non so se mi sosterrà, ma è lui che deve puntare su di me, non io su di lui. Il suo singolo voto lo gradirei, come accetto quelli di tutti purché non siano frutto di baratto». Il Pdl ripartirà oggi da Catania, dove si incontreranno i co-coordinatori, Dore Misuraca, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, per ragionare sulle liste. Il partito potrebbe presentarne due oltre a quella del presidente in cui si ritroverebbero i candidati de La Destra e di Fare Italia. «L'incontro - spiega Misuraca - nasce per mettere a fuoco la campagna elettorale. Discuteremo anche sui rapporti da tenere con gli altri alleati per rendere sereno il quadro delle alleanze». Ma gli azzurri devono «avere coscienza della loro subalternità al progetto, che non deve essere snaturato dai partiti nazionali - secondo gli autonomisti -. Se il Pdl è perplesso stia fuori». E se Musumeci dovesse liberarsi dai berlusconiani anche i finiani potrebbero ritrovarsi con gli alleati del Nuovo Polo.



«Fli non confluirà mai in una coalizione - afferma Carmelo Briguglio - in cui c'è il Pdl che ormai ha marchiato a fuoco come propria la candidatura di Nello Musumeci, persona che rispetto e alla quale in passato sono stato legato da un rapporto di amicizia». Sono più saldi, invece, i rapporti tra il Partito dei Siciliani e Grande Sud anche se i leader dei due partiti avrebbero chiesto anche un incontro con Berlusconi.



Nel centrosinistra, Rosario Crocetta lavora per allargare la coalizione. Ieri ha incontrato a Gela il leader dei Socialisti Riccardo Nencini. E lunedì vedrà Francesco Rutelli per trovare la convergenza dell'Api sulla propria candidatura. Un appello all'unità del centrosinistra lo ha lanciato per l'ennesima volta l'europarlamentare Rita Borsellino, che non nasconde che quella di Claudio Fava «è una candidatura autorevole». E il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, cha detto "no" a Fava e Crocetta, ha ribadito la necessità per la Sicilia di una «discontinuità col passato sul piano del programma e delle persone». A suo avviso, serve «un presidente che non sia espresso dalle burocrazie di partito». Orlando in pratica traccia l'identikit del candidato ideale. Una figura che potrebbe corrispondere anche a quella del procuratore aggiunto Antonio Ingroia. Il sindaco di Palermo lo ha incontrato ieri a Palazzo delle Aquile. Un'ora di colloquio durante il quale si sarebbe parlato anche delle elezioni regionali. Ingroia, che nell'Idv ha trovato sostegno nella polemiche delle ultime settimane sulle intercettazioni delle conversazioni del Capo dello Stato, però, non ha confermato. «Si è parlato delle iniziative che verranno organizzate in occasione dell'anniversario dell'uccisione del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e null'altro». Ma nei giorni scorsi Ingroia parlando di un impegno in politica aveva detto: «Mai dire mai».

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