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L’Udc ai finiani: «O noi o Lombardo»

Lunedì prossimo i vertici regionali dell’Udc si riuniranno a Catania per discutere sui temi delle alleanze e delle candidature

PALERMO. L’sms è arrivato dopo cena, alla vigilia di Ferragosto: lunedì prossimo i vertici regionali dell’Udc si riuniranno a Catania per discutere sui temi delle alleanze e delle candidature. Dai deputati del Gruppo all’Ars arriverà una richiesta ben precisa: nessuna alleanza con Lombardo e nessun tentativo di convergere con l’ex presidente della Regione. «Avrei difficoltà a confrontarmi con gli elettori - dice Totò Lentini - non credo che possa servire a qualcosa cambiare simbolo».
Superato Ferragosto i partiti sono in cerca di una svolta. E così anche il centrodestra prova a uscire fuori da un vicolo cieco: mentre Gianfranco Miccichè di Grande Sud non ritira la candidatura, mezzo partito è in cerca di un candidato e nel totonomine sono finiti Francesco Cascio, Innocenzo Leontini, Nello Musumeci e Roberto Lagalla, rettore di Palermo, che metterebbe le basi a un’ampia coalizione sulla quale potrebbero convergere i voti dei moderati delusi dalle scelte del centrosinistra. È spuntata pure l’ipotesi dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo, che continua a predicare «la necessità di ritrovare l’unità del centrodestra» pur sostenendo che «la candidatura di Miccichè sia la più autorevole». In questo clima, i deputati, guidati dagli ex An, chiedono un dibattito tra tutte le aree del partito: «Siamo orientati a chiedere la convocazione urgente della Direzione - dice Vincenzo Vinciullo - perché mancano solo pochi giorni per la scelta del presidente che dovrà essere messo nelle condizioni di disporre un programma per soddisfare i bisogni della Sicilia».
L’ago della bilancia resta il Nuovo Polo che in queste ore appare più vicino al centrosinistra. Resta da superare il veto di diversi big dei partiti, soprattutto a Palermo, su Lombardo. Una linea che era stata già lanciata dal segretario regionale Gianpiero D’Alia e dai democratici, ma in questi giorni i finiani stanno provando a ricucire i rapporti col centrosinistra facendo leva sul dialogo avviato a livello nazionale tra Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini. Tanto che il segretario regionale Carmelo Briguglio ha sottolineato l’intenzione di non rompere il patto col Nuovo Polo. Linea condivisa pure dall’Api di Rutelli, nonostante a livello regionale il partito sia più sbilanciato nel sostegno a Crocetta. «Nessuna preclusione verso Api e Fli - dice D’Alia - guardiamo comunque al merito e ai contenuti. È necessario superare i vecchi schieramenti per rilanciare l’Isola e mi dispiace che Idv e Sel non abbiano condiviso il nostro progetto».
Mentre il Nuovo Polo dialoga con la coalizione a sostegno di Crocetta, a sinistra Italia dei Valori ha ribadito nel corso di un incontro tra i segretari regionali la piena «sintonia con Rifondazione Comunista e i Verdi». Partiti ai quali si è avvicinata anche Sel, che lavora per agevolare la convergenza sulla candidatura di Claudio Fava. Anche se i dipietrisiti preferirebbero individuare un candidato, espressione del mondo dell’associazionismo.
A dare un’accelerazione alle scelte dei partiti potrebbe essere la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto di indizione dei comizi, attesa per oggi. Un provvedimento che farebbe scattare il conto alla rovescia per sincaci e giunte di Comuni con più di 20 mila abitanti e assessori provinciali, che entro 10 giorni sarebbero costretti a dimettersi. Una situazione che interessa pure Nello Dipasquale, primo cittadino di Ragusa e leader, assieme al presidente del Palermo Calcio, Maurizio Zamparini, del «Movimento per la Gente Sicilia Territorio». Dipasquale è tra i possibili candidati alla presidenza e ha convocato per martedì prossimo una riunione del coordinamento: tra le proposte c’è la convergenza con la coalizione a sostegno di Rosario Crocetta.

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