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Stop agli stipendi all'Ars, Cascio: "Trattati come fornitori"

Il presidente dell'assemblea regionale: "Siamo un organo istituzionale di valenza costituzionale e di conseguenza l'erogazione dei trasferimenti sono sempre stati effettuati d'ufficio. Da quando c'è l'assessore Armao si tende a stravolgere questo concetto"

PALERMO. «L'assessore all'Economia Gaetano  Armao tratta l'Ars alla stregua di un qualunque fornitore, o di  un ente. Ma l'Ars è un organo istituzionale di valenza  costituzionale e di conseguenza l'erogazione dei trasferimenti  sono sempre stati effettuati d'ufficio. Da quando c'è  l'assessore Armao si tende a stravolgere questo concetto, e  quindi l'Ars passa in coda rispetto ai fornitori, e questo non  è possibile. Lo faremo presente al ragioniere generale,  affinchè non si verifichi più questo problema che crea un pò  di imbarazzo anche nei rapporti tra Regione e Ars».


L'ha detto  in aula il presidente dell'assemblea regionale siciliana,  Francesco Cascio.    «Il ritardo nel pagamento degli stipendi dei deputati e del  personale dell'Ars - ha aggiunto - è collegato a un tardivo  accreditamento di parte della somma, in tutto circa 81 milioni,  che la Regione doveva trasferire nel primo semestre all'Ars, a  questa cifra mancano ancora 5 milioni di euro, ritardo dovuto  alle complessive difficoltà finanziarie».

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