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Ars, approvato ddl blocca nomine

Con 45 voti a favore e nessun contrario, l'Assemblea Regionale Siciliana ha dato via libera al ddl che impedisce al presidente della Regione, alla giunta e agli assessori di effettuare nuove nomine dal momento delle dimissioni del governatore

PALERMO. Con 45 voti a favore e nessun contrario, l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il ddl "blocca nomine".Il ddl "blocca nomine" approvato dall'Assemblea regionale Siciliana impedisce al presidente della Regione, alla giunta e agli assessori di effettuare nuove nomine dal momento delle dimissioni del governatore. Senza questa norma il governo, anche dopo le dimissioni del presidente della Regione, continuando ad operare in "ordinaria amministrazione" avrebbe potuto teoricamente fare delle nomine.
Il divieto si riferisce a "nomine, designazioni o conferimenti di incarichi in organi di amministrazione attiva, consultiva o di controllo della Regione, in enti, aziende, consorzi, agenzie, soggetti comunque denominati, di diritto pubblico o privato sottoposti a tutela, controllo o vigilanza da parte della Regione, in società controllate o partecipate dalla Regione". In caso di incarichi in scadenza, si può comunque procedere ai commissariamenti "per garantire - si legge nel testo - l'attività amministrativa". Il ddl approvato prevede anche che il prossimo presidente della Regione, entro i primi tre mesi dall'insediamento, possa revocare le nomine effettuate negli ultimi due mesi di attività del governatore. Il testo è stato approvato dopo una maratona d'aula durata alcuni giorni per via dell'ostruzionismo messo in piedi dalle forze che sostengono il governo: Mpa, Mps e Fli. Il via libera è arrivato grazie ai voti dei due blocchi che, con ragioni differenti, formano l'opposizione al governo Lombardo: Pd e Udc da un lato, Pdl, Pid e Grande Sud dall'altro. Secondo molti esponenti vicini al governatore, il testo non passerà l'esame del Commissario dello Stato. "Ne sono quasi certo – ha detto il presidente della prima commissione Affari istituzionali Riccardo Minardo (Mpa) - il Commissario interverrà perché il testo è incostituzionale".

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