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Bufera Formazione, Gallo: "Fiducia nella Magistratura"

"In questi giorni chiederò una dettagliata relazione per prendere le necessarie iniziative". Queste le parole dell'assessore regionale sul caso che riguarda i 25 dirigenti accusati di aver intascato illecitamente soldi pubblici

PALERMO. Sono fiducioso. So bene da avvocato che la magistratura contabile e quella ordinaria sapranno fare chiarezza e riporteranno la legalità nel settore della formazione». L'assessore regionale Accursio Gallo plaude all'azione della procura della Corte dei Conti che avrebbe svelato una truffa ai danni delle casse regionali grazie a password e accrediti di ingenti somme su conti correnti personali. «Quando mi sono insediato - aggiunge l'assessore - mi avevano detto dell'inchiesta, che riguardava alcuni funzionari allontanati. In questi giorni chiederò una dettagliata relazione per prendere le necessarie iniziative. Devo, però, dire, confutando tutti i luoghi comuni, che la maggioranza dei dirigenti e del personale in assessorato è motivato e lavora sodo». L'inchiesta della procura della Corte dei conti è andata avanti nel più stretto riserbo. Ci sarebbero alcuni funzionari e dipendenti regionali, forse in concorso tra loro, che avrebbero intascato illecitamente soldi pubblici o accumulato in maniera fraudolenta un numero straordinario di ore di straordinario. Ruota intorno a queste ipotesi di reato l'inchiesta della Procura della Corte dei conti in Sicilia che ha aperto un fascicolo sulla formazione professionale, mettendo sotto inchiesta 25 tra dirigenti e dipendenti. L'avvio delle indagini è stato dato, con il sequestro conservativo di 86 mila euro al funzionario dell'area Affari generali del dipartimento dell'Istruzione, Emanuele Currao, eseguito dalla guardia di finanza venerdì scorso. Erano stati scoperti rimborsi per missioni, pagamento di fatture a ditte, compensi dei consulenti: soldi che, secondo l'accusa, il funzionario dell'area Affari generali del dipartimento dell'Istruzione e della formazione professionale della Regione, girava sul proprio conto. Ora i magistrati contabili intendono appurare se la pratica degli straordinari gonfiati sarebbe un vero e proprio sistema che ha coinvolto impiegati e i responsabili dei settori che avrebbero dovuto vigilare. In alcuni casi, il numero di ore di straordinario ha superato anche il normale orario di lavoro. «L'indagine è partita dopo la presentazione di nostri esposti», hanno sostenuto dal dipartimento regionale dell'istruzione e formazione. Per il deputato del Pdl Salvino Caputo si apre una nuova brutta pagina per la Formazione. «Chiederò al ministro Fornero di commissariare il settore».

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