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Regione, svolta per 123 precari: "Possono essere assunti"

I precari della Multiservizi, per quanto il contratto sia scaduto da due anni, possono essere integrati nella nuova società che nascerà dalla fusione con Beni culturali spa e Biosphera

PALERMO. I precari della Multiservizi, per quanto il contratto sia scaduto da due anni, possono essere assunti nella nuova società che nascerà dalla fusione con Beni culturali spa e Biosphera. Tutto il personale in servizio al 31 dicembre 2009 in queste partecipate regionali deve transitare nella nuova Servizi Ausiliari Sicilia spa anche se può essere inquadrato in livelli inferiori e malgrado sia dovuto a dirigenti e funzionari il mantenimento di buste paga più pesanti maturate in questi anni.



Eccola la mossa con cui la Beni culturali spa prova a sciogliere i nodi di una vertenza che ha portato in strada precari e lavoratori dipendenti delle tre maggiori partecipate della Regione. Una protesta che negli ultimi giorni ha portato a momenti di tensione sotto l’assessorato all’Economia e perfino dentro l’Ars, dove si è registrata un’irruzione di manifestanti che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. È stato depositato ieri il parere con cui Alessandro Garilli, professore di diritto del Lavoro alla facoltà di Giurisprudenza di Palermo, ha indicato la strada per le assunzioni nel nuovo soggetto che la Regione dovrà creare entro fine mese.



Uno dei nodi principali riguarda il futuro di 123 precari, assunti tramite agenzie interinali dalla Multiservizi, che chiedono di essere assorbiti dalla nuova società. Alcuni di questi hanno anche vinto un ricorso in primo grado. La loro posizione è sposata politicamente soprattutto dal presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Riccardo Savona, che ieri infatti, parere alla mano, riteneva sciolto il dubbio: «La nuova società può assumere anche queste persone. Costeranno 4 milioni e 300 mila euro all’anno. Ma eviteranno di fare ricorso a nuovi esterni». Il caso in realtà è molto combattuto. La Multiservizi fino a oggi non aveva voluto stabilizzare queste persone ritenendo i loro contratti viziati da errori che avevano provocato un danno economico per l’amministrazione. I vertici attuali di Multiservizi avevano anche proposto una denuncia dei vecchi dirigenti alla Corte dei Conti. Ora l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, mostra cautela: «Non conosco il parere del professor Garilli. Per quanto ci riguarda abbiamo chiesto alla società di formulare una proposta finale per procedere alle fusioni. La attendiamo nei prossimi giorni, poi la Regione valuterà».



L’altro nodo è il contratto da assicurare a tutto il personale: il parere suggerisce di applicare il contratto dell’amministrazione regionale corrispondente e consente di salvare le retribuzioni eccedenti questi parametri considerandole assegni ad personam «riassorbibili dai futuri miglioramenti introdotti dalla contrattazione collettiva». Da eliminare solo i bonus concessi dopo il 31 dicembre 2009: lo prevede una legge regionale. E sugli aspetti di natura finanziaria della Sas, la Uiltucs ha espresso preoccupazione: «Rischiamo che oltre al danno si configuri la beffa per i 2 mila lavoratori - ha detto il segretario Pietro La Torre - ovvero che transitati i dipendenti, non ci siano i soldi per pagarli. Per cui non escludiamo che sia necessario ribaltare sul nuovo consorzio le vecchie convenzioni e gli accordi già intervenuti con il sistema bancario».

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