Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Regione, una chimera il taglio dei 20 deputati

Il pressing di alcuni deputati del Pd è arrivato fino al Quirinale. Giovanni Barbagallo ha scritto al Capo dello Stato per chiedere un aiuto istituzionale che garantisca alla riforma che prevede la riduzione dei seggi all'Ars, ma c'è il problema dell'imminente scioglimento dell'assemblea regionale

PALERMO. Il pressing di alcuni deputati del Pd è arrivato fino al Quirinale. Giovanni Barbagallo ha scritto al Capo dello Stato per chiedere un aiuto istituzionale che garantisca alla riforma che prevede il taglio di 20 deputati regionali di arrivare in porto prima dello scioglimento dell’Ars e dunque delle elezioni. Tuttavia il destino della riforma che farebbe scendere da 90 a 70 gli inquilini di Sala d’Ercole, con un risparmio di circa sei milioni all’anno, è quasi segnato.


Le dimissioni di Lombardo il 28 luglio e il voto previsto per il 28 ottobre rendono necessario quasi un miracolo per far ratificare a Roma la riforma  che taglia i costi della politica approvata all’Ars a dicembre. Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari istituzionali del Senato, fa qualche calcolo: «Trattandosi di riforma costituzionali, serve la doppia lettura. In prima lettura al Senato la riforma è già stata approvata ad aprile. Ora tocca alla Camera. Da quando verrà approvata a Montecitorio scatteranno tre mesi di pausa tecnica per la seconda lettura al Senato e poi la lege dovrà tornare alla Camera. Onestamente è una difficilissima corsa contro il tempo. Eppure avevo registrato la volontà dei partiti di portare a termine la riforma».


Le dimissioni anticipate di Lombardo avranno anche questo effetto, salvare 20 scranni: invece di eleggere 70 deputati, come previsto, si tornerebbe alle urne per 90. Ma Barbagallo, padre politico della riforma approvata all’Ars e in attesa di ratifica romana, non ci sta e per questo ha scritto a Napolitano: «A mio avviso siamo ancora in tempo. Basterebbe assegnare una corsia preferenziale al testo. Se la Camera desse entro giugno la prima lettura, a ottobre si potrebbe arrivare al voto finale. In questo caso basterebbe fissare la data delle elezioni regionali in modo da dare il tempo a Roma di completare il percorso. Votare in anticipo per confermare 20 deputati sarebbe deprecabile e lascerebbe alla Sicilia il non invidiabile primato nel numero di deputati». È la stessa posizione del compagno di partito Pino Apprendi: «Prima di sciogliere l’Ars garantire il taglio dei deputati».

Caricamento commenti

Commenta la notizia