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Finanziaria, Lombardo: "Promulgo legge anche con parti impugnate"

Il presidente della Regione denuncia "una lesione dell'autonomia statutaria" ed è per questo che ha deciso di avvalersi dei poteri attribuiti dallo Statuto e andare avanti

PALERMO. Denuncia una lesione dell'autonomia statutaria il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo. Ed è per questo che ha deciso di avvalersi dei poteri attribuiti dallo Statuto e promulgare integralmente la legge "Autorizzazione al ricorso ad operazioni finanziarie", che
prevedeva l'accensione di un mutuo di 558 milioni di euro approvata dall'Assemblea regionale siciliana nella seduta dello scorso 27 aprile, nonostante l'impugnativa avanzata dal Commissario dello Stato.


Il provvedimento serviva a pagare gli stipendi di 27 mila forestali e dei mille dipendenti dell'Ente
sviluppo agricolo, che adesso sono a rischio. Nel pieno convincimento che le scelte normative approvate dall'Ars, oltre che legittime, rispondano in modo efficace alle esigenze di comparti essenziali dell'amministrazione e del territorio - dalla forestazione, agli interventi
infrastrutturali - il governo regionale - afferma una nota - ha quindi assunto la determinazione di promulgare la legge, a difesa delle competenze legislative della Regione siciliana, in relazione all'infondatezza dei rilievi avanzati dal Commissario dello Stato".


"Tra l'altro - continua la nota di Palazzo d'Orleans - nell'impugnativa si censurano le modalità con cui la Regione siciliana intende finanziare i propri investimenti in materia di prevenzione e manutenzione straordinaria del patrimonio boschivo". Per Lombardo: "Si tratta di rilievi privi di
pregio, poichè le scelte legislative dell'Assemblea regionale siciliana, oltre ad essere in piena armonia con le normative e i regolamenti comunitari, attingono anche al principio della
'somma urgenzà legata ad interventi di carattere straordinario. Per queste ragioni, la promulgazione integrale della legge appare un atto doveroso e costituzionalmente corretto". "È
l'ulteriore occasione - commenta il Presidente - per rilevare l'ingerenza sempre più invasiva del Commissario dello Stato, perniciosamente lesiva dell'Autonomia statutaria conquistata dal
popolo siciliano".

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