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Maroni: il nuovo leader? Potrei non essere io

L’esponente della Lega: "Dopo Bossi non verrà un nuovo Bossi perché un leader carismatico è per sua natura insostituibile. Come segretario vedrei bene un veneto”

ROMA. "Dopo Bossi non verrà un nuovo Bossi" perché "un leader carismatico è per sua natura insostituibile". Verrà "un nuovo assetto e una nuova squadra" ma a guidarla potrebbe anche non essere Roberto Maroni. A dirlo, in una intervista al Corriere della Sera, è lo stesso esponente leghista, sottolineando che "se il congresso eleggesse un segretario veneto sarei l'uomo più felice del mondo".    
La Lega "del futuro, 2.0 - aggiunge - ha bisogno di giovani e per fortuna ne abbiamo: Zaia, Tosi, Cota, Giorgetti. Hanno la stoffa del leader? Non lo so. Valuteremo". Ma "di sicuro sarà un segretario davvero federale, collegiale, primo inter pares che tenga insieme il partito, se no frana tutto".     
Anche perché "ogni giorno ne spunta una nuova, adesso i lingotti e i diamanti...roba da film dell'orrore più che da partito politico". Maroni, comunque, resta convinto che il Senatur non sapesse nulla: "Continuo a credere che l'Umberto Bossi che conosco io sia diverso. Mi pare impossibile che sia cambiato. Mi pare impossibile che fosse consapevole di quanto accadeva. Se verrà accertato il contrario me ne dispiacerò ".    
Intanto bisogna ripartire con la politica e "l'indipendenza della Padania resterà sempre il nostro progetto, la prospettiva non è affatto tramontata, anzi, il momento è propizio". E "l'istinto prevalente" è quello di "puntare sull'identità e andare da soli" anche se su una futura ripresa dell'alleanza con il Pdl deciderà il congresso, fermo restando che perché il dialogo riprenda da parte del partito di Berlusconi ci deve essere il riconoscimento "dell'errore di aver sostenuto Monti". Quanto agli scandali in Lombardia, Maroni assicura che la Lega non farà cadere Formigoni. "Se poi lui nel 2013 deciderà di andare a Roma noi ci candideremo a governare la Lombardia".    
Infine Tremonti: con l'ex ministro dell'Economia i rapporti sono "freddi. Lui è insofferente a ogni critica. Io però lo stimo molto. Ha spunti geniali. Nella fase di progettazione che ci attende il suo contributo sarebbe prezioso".

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