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Lega, Maroni in pole position ma Bossi resta in gioco

I risultati di una ricerca sul web dell’Università di Milano. La bufera di questi giorni ha intaccato la figura dell'ex segretario: "Ben il 31,2% lo vede oramai parte a tutti gli effetti della 'casta'"

MILANO. Nel futuro della Lega, Maroni appare in pole position, almeno nelle opinioni di coloro che scrivono tweet, ma Bossi non è assolutamente fuori dai giochi, almeno per un terzo delle opinioni: è quanto emerge da una ricerca intitolata 'Voices From the Blogs', realizzata dalla Università degli Studi di Milano negli ultimi giorni.
Dopo le dimissioni di Bossi, secondo i ricercatori, "in pochissime ore il web è stato letteralmente inondato da una tempesta di tweet che commentavano la situazione in casa Lega. Per fare un po' di chiarezza sulle opinioni della rete, VfB ha analizzato tempestivamente oltre 33 mila tweet pubblicati tra il 5 e l'8 aprile, la metà dei quali (16 mila) riflette l'opinione dei cittadini lombardi".
"La maggioranza relativa - si legge in una nota - addita tutti i dirigenti leghisti come colpevoli dello scandalo sui rimborsi elettorali (35,7%). Ma se c'é da trovare un colpevole, ben prima del tesoriere Belsito (5,7%) o financo dello stesso Bossi (17,4%), il dito degli italiani punta con decisione contro la famiglia del senatur e il cosiddetto cerchio magico (21,5%)" Dato che "tra i soli lombardi sale al 25,1%".
La bufera di questi giorni ha d'altra parte intaccato la figura dell'ex segretario: "Ben il 31,2% lo vede oramai parte a tutti gli effetti della 'casta'". Quanto al futuro della Lega, Maroni "appare in pole-position per il 64,6% delle opinioni espresse. Il dato però scende al 46,6% nella sola Lombardia, mentre cresce l'apprezzamento per Flavio Tosi". Per un terzo delle persone che hanno espresso opinioni, invece, il "29% di italiani e 36% di lombardi, "sarebbe un errore" considerare Bossi "fuori dai giochi".
Infine "i sentimenti sulla Lega si polarizzano rispetto a gennaio: diminuiscono i neutrali, crescono gli ostili (dal 61,3% al 63,1%), ma ancora di più i simpatizzanti: dal 21% al 25,4%".

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