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Pd pronto alle elezioni: "Si può votare ad ottobre"

Antonello Cracolici, capogruppo del partito all’Ars e grande sponsor del governo Lombardo, mette sul tavolo la sua proposta dopo la richiesta di imputazione coatta per concorso esterno alla mafia a carico del governatore fatta dal Gip alla Procura

PALERMO. «Sarebbe sbagliato continuare a logorarci. Il voto a ottobre è uno scenario possibile ma solo se è il frutto di un ragionamento di tutta la coalizione che ha condiviso questa esperienza»: Antonello Cracolici, capogruppo Pd all’Ars e big sponsor del governo Lombardo, mette sul tavolo la sua proposta. È la strada per uscire dalla crisi nata dalla richiesta di imputazione coatta per concorso esterno alla mafia a carico del governatore fatta dal Gip alla Procura.



I democratici sono numericamente decisivi per le sorti del governo. E adesso anche l’anima del Pd più vicina a Lombardo comincia a lavorare sulle elezioni anticipate. Cracolici premette di non aver ancora parlato di questa ipotesi con Lombardo e neppure con le altre correnti. «Il punto di partenza - commenta il capogruppo del Pd - è quello di evitare il rischio di logorarci intorno alla vicenda Lombardo. Allora è necessario sederci con gli alleati attorno a un tavolo e chiederci se la soluzione giusta non sia quella di sottoporci al giudizio degli elettori. Ovviamente con la stessa alleanza che ha caratterizzato questa fase».



Dunque per Cracolici bisognerebbe superare le Amministrative, approvando anche il bilancio della Regione, e poi pilotare le dimissioni del governatore per arrivare alla formalizzazione di una nuova alleanza fra Pd e centristi che si proponga alle elezioni in autunno: «Io non ho rinunciato a un’alleanza con l’Udc e non rinuncio a quella con l’Mpa» conclude Cracolici.



La scadenza naturale della legislatura sarebbe nell’aprile del 2013. Ma è stato lo stesso Lombardo ad annunciare le proprie dimissioni in caso di rinvio a giudizio. È uno scenario, quello del rinvio a giudizio, che imporrebbe per statuto al Pd di fare un passo indietro nel sostegno al governatore. E infatti è questo il limite che fin da subito sia Cracolici e Lumia che l’area che fa capo a Genovese e Papania hanno fissato.



E su questo terreno possono riavvicinarsi le posizioni di altre correnti. Mirello Crisafulli dà per scontate le elezioni in autunno e non esclude neppure «un’alleanza larga che vada da sinistra al centro. A Palermo, per queste Amministrative, non ha funzionato perchè il candidato scelto l’ha esclusa a priori. Ma si può ancora lavorare in questo senso». Crisafulli però apre il tema della candidatura alla Presidenza della Regione per il dopo Lombardo: «Sono d’accordo che una scelta vada condivisa anche con Lombardo ma ciò ha un senso solo se lui si dimette prima del rinvio a giudizio, aprendo un dibattito politico. Altrimenti dovremmo solo prendere atto di dimissioni per motivi legati alla vicenda giudiziaria e il discorso cambierebbe».



Il voto anticipato eviterebbe l’entrata in vigore della legge che riduce da 90 a 70 i deputati all’Ars: Roma non farebbe in tempo a ratificarla. Ciò darà più spazio agli uscenti ma provoca l’indignazione di Giovanni Barbagallo, promotore del provvedimento.
Lombardo non ha ancora parlato del suo futuro con gli alleati. Illustrerà la sua posizione all’Ars il 20 o 24 aprile. Ma il suo governo sopravviverà solo nel caso in cui non arrivi un rinvio a giudizio. Nelle file dell’Mpa c’è chi ipotizza una candidatura di Massimo Russo mentre nel Pd si fanno i nomi di Beppe Lumia e Sergio D’Antoni. Lo stesso Crisafulli si fa avanti.



La strada dell’addio al sostegno a Lombardo prima del rinvio a giudizio è quella che sta tentando di percorrere anche Giuseppe Lupo, che ha ripreso in mano la segreteria dopo l’annuncio di dimissioni nel post-Amministrative. Contro Lupo si è scagliato ieri Giovanni Pistorio, braccio destro di Lombardo: «Le cose dette da Lupo per noi non hanno alcun rilievo. Se c'è qualcuno che dovrebbe dimettersi è lui. Battuto, strabattuto, sfiduciato, abbandonato, continua ad esternare soltanto per dimostrare la sua esistenza in vita».

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