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Pd siciliano, la maggioranza contro Lupo

Dei 111 componenti della direzione regionale in 64 hanno firmato e inviato una lettera al segretario dimissionario chiedendo "di revocare la convocazione" dell'organismo politico, in programma nel pomeriggio a Palermo. Lupo aveva deciso la riunione all'indomani dell'ordinanza del Gip di Catania che ha disposto l'imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa di Lombardo

PALERMO. La maggioranza dei componenti della direzione regionale siciliana del Pd, 64 su 111, ha inviato una lettera al segretario dimissionario Giuseppe Lupo chiedendo "di revocare la convocazione" dell'organismo politico, in programma nel pomeriggio a Palermo, "considerando inopportuna tale riunione nel pieno della preparazione delle liste e delle alleanze che riguardano diversi comuni siciliani tra i quali quelli capoluogo di Palermo, Agrigento e Trapani".
Lupo ha deciso di riunire la direzione all'indomani dell'ordinanza del Gip di Catania che ha disposto l'imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti del governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo.
"A questo punto - dicono i promotori della lettera - la direzione ha già perso qualunque efficacia sia formale che politica. Nei fatti è una smentita del segretario e dei suoi comportamenti".
I 64 firmatari del documento, presentato dalle aree Cracolici-Lumia, Innovazioni e Letta, aggiungono: "Non si è convocata la direzione, sebbene richiesta, per definire una comune strategia per il voto; è slittata l'assemblea regionale del Pd a dopo le amministrative per discutere e votare la mozione di sfiducia, facendo appello al senso di responsabilità e per venire incontro alla domanda di unità che viene dalla nostra base. Adesso si convoca la direzione a pochi giorni dagli adempimenti elettorali, con il rischio di aprire un dibattito confuso che indebolirebbe il profilo del Pd".
"E' indubbio che il Pd siciliano sia chiamato nei prossimi giorni a valutare la situazione politica e sociale della regione e aprire una fase nuova in vista degli appuntamenti elettorali prossimi - concludono i 64 componenti del direttivo - ma occorre farlo consapevoli della domanda di unità che viene dalla nostra base e dall'opinione pubblica, e senza indebolire la prospettiva elettorale del Pd e dei nostri candidati a sindaco".

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