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Palermo, malumore nel Pdl per Costa

Il candidato sindaco fa discutere all'interno della sua coalizione. Non sono piaciute certe sue uscite, come quella sul fatto che con lui non ci sarà posto per nessuno di coloro che hanno avuto in passato un ruolo amministrativo

PALERMO.  Massimo Costa, il candidato  sostenuto da Pdl, Grande Sud e Udc,  continua a far discutere. Questa volta pare all'interno della sua stessa coalizione. Certe sue uscite, come quella sul fatto che con lui non ci sarà posto per nessuno di coloro che hanno avuto in passato un ruolo amministrativo, non sarebbero piaciute, soprattutto ai "vecchi" nomi, che lo hanno apertamente criticato.


A partire da Diego Cammarata, seguito a ruota l’assessore uscente, Stefano Santoro, passando da un altro ex assessore, Giovanni Di Trapani, pure lui arrabbiato sulla prese di posizioni contro i «vecchi» volti. «Si vince solo con il gioco di squadra - ragiona Sebastiano Drago, presidente della commissione Bilancio -. Costa può essere il nostro capitano, ma da ciascuno deve sapere estrarre il meglio».  Alberto Campagna, presidente del consiglio comunale, consiglia "A tutti i giovani candidati io consiglio un bagno di umiltà"

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