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Buzzanca resta deputato all'Ars, ma scoppia la polemica

Il sindaco di Messina manterrà il doppio incarico. Per la Consulta era incompatibile, ma al momento del voto la Commissione verifica poteri dell'Assemblea non ha raggiunto la maggioranza

PALERMO. Il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, manterrà anche la carica di parlamentare regionale, nonostante la decisione della Consulta sul no al doppio incarico. Al momento di votare la proposta di incompatibilità la commissione verifica poteri dell'Assemblea, riunita in seduta pubblica, non ha raggiunto la maggioranza prevista dal regolamento: 5 i voti a favore dell'incompatibilità (i quattro componenti del Pd e il deputato del Mpa), 4 quelli contrari (Pdl e Pid) e un astenuto (il presidente dell'Ars, Franceco Cascio del Pdl) che per regolamento equivale al voto contrario. Col voto di oggi in commissione, la 'causa' è conclusa, dunque non ci sarà un passaggio in aula. Secondo il capogruppo del Pid, Rudy Maira, la commissione non avrebbe potuto votare in modo differente "in quanto nei confronti di Buzzanca è in corso un procedimento ordinario nel Tribunale di Palermo", aperto dopo il ricorso presentato dal primo dei non eletti nel collegio di Messina, Antonio D'Aquino (Pdl).
"Non è possibile procedere per via amministrativa di fronte a un procedimento ordinario in itinere", sostiene Maira, che comunque dà un valore politico alla votazione. "La commissione é un organismo politico - dice - ovvio dunque che l'esito della votazione assumere anche un significato politico". A comunicare l'esito del voto è stato il presidente dell'Ars, Francesco Cascio: "La proposta di sussistenza della causa di incompatibilità non ha riportato la maggioranza ai sensi del regolamento, pertanto la proposta viene respinta e il procedimento è concluso". Ma non mancano le polemiche.            
"Il vecchio asse Pdl-Pid ha salvato il doppio incarico di Buzzanca, bloccando l'attuazione della sentenza della Consulta. Mentre tutti gli altri deputati regionali in analoghe condizioni si sono dimessi, Buzzanca è l'unico a rimanere deputato pur essendo incompatibile". Lo dicono i rappresentanti del Pd in commissione verifica poteri dell'Ars Salvatore Termine, Baldo Gucciardi, Giuseppe Laccoto e Filippo Panarello. "A rendere ancora più sconcertante la decisione della Commissione verifica poteri - aggiungono gli esponenti del Pd - è stato il voto di astensione del presidente Cascio. In un momento come questo, nel quale bisognerebbe fare di tutto per avvicinare i cittadini alle istituzioni, una decisone del genere non fa certo bene al Parlamento regionale".
 "La decisione della Commissione verifica poteri dell'Ars, che consente al sindaco di Messina di mantenere ancora il doppio incarico dopo il 'no' della Consulta, é davvero singolare e appanna la credibilità dell'Ars. Spero che Buzzanca abbia la sensibilità di togliere il disagio, esercitando l'opzione che ritiene. Si tratta di un atto moralmente e politicamente dovuto". Lo dice il presidente dei senatori dell'Udc e coordinatore siciliano del partito, Gianpiero D'Alia.


LA REPLICA DI BUZZANCA. "Non accetto dal senatore Gianpiero D'Alia né lezioni di morale e né di politica". Lo ha detto il deputato regionale del Pdl, Giuseppe Buzzanca, commentando le dichiarazioni di D'Alia che, dopo la decisione sul doppio incarico di Buzzanca aveva chiesto a quest'ultimo di prendere una decisione. "Per quel che mi riguarda - prosegue - rispetto le decisioni di organismi preposti al controllo e alla convalida dei requisiti necessari per le cariche elettive". "La mia doppia elezione - conclude - è stata voluta dai cittadini, quando un tribunale si pronuncerà sarò rispettoso di qualunque decisione".

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