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Corsa a sindaco di Palermo, riecco Lagalla

Torna in pista il rettore dell'Università. Alfano starebbe tentando di riportare l'Udc nell'orbita del centrodestra rompendo il Terzo Polo

PALERMO. Nel Pdl la chiamano già «operazione aggancio» ed è la mossa con cui Angelino Alfano sta provando a riportare l’Udc nell’orbita del centrodestra rompendo il Terzo Polo. Un piano che a Palermo passa dalla scelta di un candidato sindaco che, privo di tessere di partito, possa attrarre anche i centisti al punto da sottoscrivere l’accordo elettorale in modo ufficiale. È l’identikit di Roberto Lagalla che, non a caso, ricevuta l’ultima sollecitazione del coordinatore nazionale del Pdl, è tornato alla vigilia di Capodanno sui propri passi dando la disponibilità per la corsa a Palazzo delle Aquile. Alfano ha incontrato negli ultimi due giorni del 2011 tutti i big palermitani del Pdl: da Francesco Cascio a Salvatore Iacolino e poi lo stesso Lagalla. L’asse con Renato Schifani è solido e ciò non esclude ancora Simona Vicari e Francesco Scoma dall’elenco dei possibili candidati. Ma per loro potrebbero essere individuati incarichi di prestigio in altri ambiti, perchè da Palermo il coordinatore del Pdl spera di partire per costruire un puzzle di candidature che segnino il solco di nuove alleanze rompendo gli attuali equilibri regionali. Non deve essere un accordo complessivo sui 140 Comuni al voto, questa l’idea di fondo, ma un lento lavorio che di volta in volta contribuisca a costruire un mosaico che si svelerà solo alla fine. Al voto in primavera vanno quasi tutte le città capoluogo. Nei contatti palermitani di fine anno Alfano ha confermato ai fedelissimi i rapporti in via di miglioramento fra il Pdl e l’Udc a livello nazionale. Mentre a livello ragionale sono in corso contatti fra Cascio e Giovanni Ardizzone, braccio destro del coordinatore dell’Udc Giampiero D’Alia. I segnali che arrivano al Pdl sono di una crisi di governo alla Regione che si annuncia non breve e di un progressivo allontanamento dei centristi dal Pd. Ecco perchè Alfano ha individuato in Lagalla l’uomo che può cucire l’alleanza al Comune, come lo stesso Rettore ha già fatto alla Regione nel 2006 quando fu individuato per il ruolo di assessore alla Sanità nel pieno di un braccio di ferro fra Forza Italia e Udc per quell’incarico. In seguito la candidatura dovrebbe essere messa sul tavolo con tutti gli altri partiti che verrà convocato con tutti gli alleati. E non è escluso il tentativo di un allargamento dell’alleanza ai finiani, almeno a Palermo, nell’ottica di ricostruzione del centrodestra. È una mossa che Alfano e Iacolino sperano poi di replicare anche su Agrigento, la seconda città che darà il senso politico della sfida per le Amministrative. Negli ultimi giorni in casa Pdl guardano con interesse alle mosse che Piero Luparello sta conduendo nella città dei Templi: si è dimesso da coordinatore del Pd annunciando di volersi svincolare dai partiti. È un nome che potrebbe arrivare sul tavolo se il Pdl sposerà a livello regionale la strategia di puntare su candidati che non siano identificabili come politici di professione.

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