ROMA. In un pranzo di lavoro al Quirinale con Mario Monti, Giorgio Napolitano ha appreso che il tentativo del presidente incaricato era ormai avviato a positiva soluzione e ha concordato la tempistica per la volata finale: oggi alle undici lo scioglimento della riserva e lista dei ministri, e nel pomeriggio il giuramento solenne. Oggi, dunque, il governo nascerà in tempi record, come voleva il capo dello Stato, e si saprà come è stato risolto il rompicapo della presenza dei ministri 'politici', al quale Monti ha lavorato e continua a lavorare intensamente, affiancato dalla moral suasion del Colle, districandosi fra i veti incrociati dei partiti. Da Napolitano é salità stamane anche una delegazione del Pd guidata da Pier Luigi Bersani che ha ribadito il no alla soluzione 'politica' pur facendo capire al presidente della Repubblica che non bloccherebbe il nascente governo se Monti decidesse di inserire Giuliano Amato e Gianni Letta nella compagine.
Nelle ultime ore Napolitano ha continuato a incoraggiare Monti, ma nelle dichiarazioni pubbliche si è mostrato ancora più cauto degli altri giorni, evidentemente per evitare di complicare la ricerca della soluzione di fronte a una tensione che ha continuato a caratterizzare i rapporti fra i partiti che devono realizzare l'attesa convergenza. Durante l'udienza riservata a quanti hanno recentemente acquisito la cittadinanza italiana, Napolitano si è limitato a dire: "Nonostante siano giorni così complessi e impegnativi quelli che stiamo vivendo ho voluto confermare questo appuntamento pubblico". Ha chiesto di fare largo ai giovani e ha sollecitato politiche dell'occupazione che permettano un accesso al lavoro "trasparente", basato sul merito e non più sulle raccomandazioni. L'Italia, ha detto, deve diventare "il più rapidamente possibile un Paese aperto ai giovani, deve offrire opportunità non viziate da favoritismi e deve creare per il lavoro sistemi di assunzione trasparenti che smentiscano la convinzione che le raccomandazioni servano più dell'impegno personale". Ha sollecitato anche tempi più brevi per concedere la cittadinanza ai figli di stranieri che nascono in Italia o arrivano nel nostro paese da piccoli.
Si è tenuto lontano dai nodi più spinosi intorno ai quali stava lavorando Monti con le delegazioni dei gruppi parlamentari e delle forze sociali, in particolare dalla questione della scelta del profilo dell'esecutivo: puramente tecnico o tecnico-politico? Entrambe le formule hanno dei precedenti. Quello tecnico richiama il governo di Lamberto Dini, che ottenne la fiducia il 25 gennaio 1995 e si dimise l'11 gennaio successivo, restando in carica però fino alle elezioni del 21 aprile. Il governo del governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi, che aveva al suo interno ministri 'politici', invece nacque in Parlamento il 7 maggio 1993 e si dimise il 13 gennaio 1994, ma resto in carica fino alle elezioni del 27 marzo. Quello tecnico dunque svolse la sua missione per quindici mesi, quello tecnico-politico per dieci mesi, e comunque entrambi portarono fino alla scadenza delle elezioni.
Nasce il governo Monti
Completate le consultazioni, alle 11 il premier incaricato salirà al Colle con la lista dei ministri
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