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Regione, i consorzi al posto delle Province

Lo prevede un disegno di legge del governo. I nuovi organismi erediteranno il personale degli enti soppressi

PALERMO. Verranno abolite le nove Province ma i Comuni potranno creare un numero formalmente illimitato di consorzi che erediteranno il personale degli enti soppressi e potranno anche ricevere i precari della Regione. Cancellati il presidente e i consigli provinciali con le giunte, i nuovi consorzi avranno a loro volta presidenti, giunte e un’assemblea cui partecipano tutti i sindaci. Eccolo il disegno di legge sull’ abolizione delle Province, approvato in giunta regionale ma fino a oggi diffuso solo con comunicati stampa.
Il personale
I consorzi fra Comuni e gli stessi singoli enti potranno utilizzare il personale, «anche precario», per svolgere le funzioni trasferite da Regione e Province. Questo personale potrà essere riqualificato sfruttando i corsi di formazione professionale. Il personale trasferito manterrà il trattamento economico dell’ente di provenzienza, migliore di quello dei comunali.
I Consorzi
I consorzi sono costuiti dall’aggregazione di almeno 10 Comuni. Ed «è sempre consentita la costituzione di nuovi consorzi». L’adesione ad un consorzio è obbligatoria e avviene mediante delibera dei singoli consigli comunali. Ogni consorzio potrà avere un bacino di 250 mila abitanti riducibile a 100 mila per comunità storiche o per problemi economici. Un Comune che ha aderito a un consorzio può successivamente chiedere di spostarsi in un altro.
Le cariche
Il consorzio è guidato da un presidente eletto fra i sindaci del comprensorio da tutti i consiglieri comunali. Il presidente nomina la giunta fra i vari sindaci. Presidente e giunta possono subire un voto di sfiducia. Le giunte sono composte da 8 membri per i consorzi con più di 500 mila abitanti, 6 membri per quelli con almeno 250 mila abitanti e 4 membri per quelli con almeno 100 mila abitanti. Le poltrone saranno tante, dunque, ma il testo prevede che queste cariche siano non retribuite. È previsto solo un rimborso spese. Ma è pur vero che presidente e giunte avranno poteri mai visti nelle Province.
I poteri dei Consorzi
Il presidente della Regione trasferirà ai consorzi di Comuni poteri su attività produttive, commercio e artigianato, politiche sociali, formazione professionale, lavori pubblici, beni culturali, trasporti, turismo e sport, rifiuti, servizi idrici. Verranno trasferiti in questi settori «i procedimenti che non richiedono l’esercizio unitario a livello regionale». Il presidente della Regione nominerà una commissione di sette esperti (compenso da determinare) «per la revisione delle legislazione vigente nelle materie attribuite ai consorzi». La commissione prevederà anche gli incentivi che la Regione darà ai consorzi. La stessa commissione elaborerà anche una proposta di nuova legge elettorale per i Comuni e una modifica all’ordinamento degli enti locali. 
Fin qui il testo messo a punto dall’assessore regionale agli enti locali, Caterina Chinnici, che ieri ha ricevuto le critiche del presidente dell’Anci Giacomo Scala per la mancata concertazione. Ora tocca all’Ars esaminare il testo. Non è una legge costituzionale perchè lo Statuto siciliano prevede i consorzi fra Comuni.

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