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Regione, Lombardo: "Avanti così e col Pd"

Il governatore siciliano gela il Terzo polo, prende tempo e non teme neanche l’uscita dalla giunta dei centristi. Intanto è scontro tra Venturi e Armao sull'attivazione del credito di imposta col meccanismo del click day

PALERMO. Raffaele Lombardo respinge l’aut aut del terzo polo e fa sapere che, per ora, non formalizzerà l’alleanza da Roma a Palermo. E non cambierà la giunta: «Avanti così e col Pd».
Il terzo polo aveva chiesto di passare a una giunta politica, anche senza il Pd. E aveva anche spronato l’Mpa a entrare nell’alleanza per essere certo dei voti degli autonomisti in caso di Politiche anticipate. Ma Lombardo prende tempo e non teme neanche l’uscita dalla giunta dei centristi. Il governatore tiene aperta la porta al Pd, che potrebbe garantirgli quell’apparentamento nelle liste capace di far scavalcare all’Mpa lo sbarramento nazionale (in caso di alleanza col terzo polo sarebbe invece un testa a testa fra autonomisti e Rutelli). «L’Mpa non è un partito nazionale - fa sapere Lombardo - e non siamo omologati ma abbiamo un rapporto forte col terzo polo e altrettanto forte col Pd in Sicilia. Lo avremmo anche a livello nazionale se i democratici non inseguissero Idv e Sel». Frasi che fanno calare il gelo con Giampiero D’Alia, leader dell’Udc: «Prendiamo atto che Lombardo è alleato del Pd e forse anche del terzo polo. La prossima settimana convocheremo il tavolo del terzo polo e poi uno con lui». Lombardo tiene aperta anche una porta a Miccichè e poi rileva che «prima il Pd aveva chiesto un governo politico e ora ha cambiato idea. Il terzo polo voleva invece una giunta tecnica e adesso ne chiede una politica. Intanto bisogna far lavorare questo governo».
Lombardo parla a margine di un convegno della Cisl a Palermo in cui sigla anche la pace col sindacato guidato da Raffaele Bonanni e Maurizio Bernava che ora vede un «confronto pacato e aperto sui temi dello sviluppo». Il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, anche lui al convegno, ribadisce il no al governo politico: «Non mi sono fatto spaventare dalle polemiche nel mio partito, non temo neanche gli ultimatum di D’Alia. E poi loro hanno già un politico in giunta, Andrea Piraino. Pensiamo invece a chiudere l’accordo sulle elezioni Amministrative». Lupo registra la tregua con Antonello Cracolici sull’ingresso in giunta e continua a non mollare la sinistra temendo proprio che il terzo polo alla fine corra da solo.
Ma nella giunta che adesso Lombardo vuole tenere in vita, si apre lo scontro fra l’assessore alle Attività produttive, Marco Venturi, e il collega all’Economia Gaetano Armao. La scintilla è formalmente l’attivazione del credito di imposta col meccanismo del click day (chi fa domanda on line per primo, ottiene i fondi prima). Per Venturi «le aziende attendono da tempo questo strumento ma non si può riconoscere premialità a chi è semplicemente più veloce col mouse». Armao replica: «È previsto dalla legge». Ma lo scontro non è chiuso affatto. Venturi non ha gradito una norma scritta da Armao e inserita nella Finanziaria che prevede la liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali (l’assessorato sta lavorando a una riforma di settore) e da giorni smonta anche i progetti di Armao sul credito: «Accorpare Crias e Ircac non serve. Bisogna scongiurare la nascita di un altro mega carrozzone». E per rafforzare il concetto Venturi ha annunciato alle associazioni di categoria «una riforma del mediocredito» a cui lavorerà personalmente malgrado ci sia già un’iniziativa di Armao in corso.

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