Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Regione, via alla maxi rotazione del personale

L'assessorato alla Funzione pubblica ha scritto a tutti i dirigenti chiedendo di indicare carenze di organico ed eventuali esuberi. Le risposte devono arrivare entro un mese

PALERMO. La Regione prepara una maxi rotazione del personale. L’assessorato alla Funzione pubblica, guidato da Caterina Chinnici, ha scritto a tutti i dirigenti degli uffici siciliani chiedendo di indicare carenze di organico ed eventuali esuberi entro trenta giorni. Il piano allo studio - spiega Giovanni Bologna, capo del personale - prevede la redistribuzione dei dipendenti o il trasferimento di competenze da un ufficio all’altro.



Prima mossa è stata, ieri, l’invio a ogni ufficio di una circolare con la quale l’assessorato alla Funzione pubblica invita ogni dirigente a compilare un questionario on line per indicare eventuali strutture in arretrato con i piani di lavoro (la data di riferimento da cui calcolare i ritardi è il 2009) oppure altre carenze di organico. Ogni dirigente dovrà anche indicare eventuali strutture che invece hanno personale in esubero o possono accogliere nuove competenze. Le domande a cui i dirigenti dovranno rispondere si trovano già sul sito della Regione.



Il piano - si legge nella circolare - punta alla «redazione di un programma di ridistribuzione del personale che consenta di soddisfare le numerose richieste di risorse umane e professionalità che provengono da diversi distretti lavorativi». Fuori dal testo ufficiale Bologna spiega che «una volta ricevuti i dati si individueranno gli uffici dove intervenire. In prima battuta ci sarà una concertazione con i sindacati e cercheremo di favorire i movimenti volontari. Ma poi dovremo in ogni caso tutelare le esigenze dell’amministrazione». Significa che, individuato un surplus di personale, scatteranno trasferimenti obbligatori. L’idea dell’assessorato è di avviare una mobilità sempre all’interno della stessa città di residenza del lavoratore. La circolare precisa infatti che i dati forniti attraverso i questionari dovranno «fornire il risultato complessivo della misurazione del livello di impiego delle risorse umane per ogni provincia». In alternativa alla mobilità è possibile trasferire singole funzioni di un ufficio a un altra struttura che è più dotata di personale: «In questo modo - spiega Bologna - trasferiremmo le pratiche e non il personale».

Caricamento commenti

Commenta la notizia